“Abbiamo tutti bisogno di un po’ di amore”. Forse, è questa la frase chiave del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, biopic di grande interesse e di successo riconosciuto, da poco uscito nei cinema. Le sale piene per emozionarsi e commuoversi, perché “piangere fa bene a tutti” dicevano alcuni adulti in sala. “Se gli esseri umani uccidono la sensibilità e la ricca diversità degli individui può anche significare che scomparirà l’umanità stessa”. E uno spettatore con le lacrime sentenziava deciso: “Io condanno chi condanna!”.
Lo scriviamo per quelli che vivono in funzione del potere, del denaro e della fallace notorietà che la sensibilità salverà il mondo, anche se genitori e alunni pensano e dicono che con i soldi si può essere felici perché si può comprare tutto. La sensibilità è la bellezza che salverà il mondo, come il volto perlaceo e solare di Andrea Spezzacatene, il ragazzo protagonista della storia narrata, una storia vera di diversi anni fa.
Piacciono le persone veramente colte e ricche di umanità che si raccontano nel film, grazie alla curata sensibilità della regista Margherita Ferri. Cosi come, sempre nel film, diversi giovani cercano di stabilire i generi maschile o femminile dei soggetti e il loro orientamento sessuale. Non dovrebbe essere così, anche per la nostra Costituzione italiana che è interessata ai cittadini, agli esseri umani, capire chi sono e cosa fanno nella vita!
E il film denuncia l’ideologia negativa e distruttiva del maschio alfa, del maschio dominante e suprematista, sperando in una pedagogia umanista che capisca e tolleri la diversità, insegnando agli stessi adulti la preziosità delle emozioni e dei sentimenti umani. Le definizioni possono essere sbagliate e non ci affidiamo alle classificazioni etero, omosessuale, lesbica, bisessuale, trans e via dicendo. Come fa la bellissima canzone di Marco Mengoni “Esseri umani”, dove si canta: siamo tutti esseri umani! L’umanità contro le discriminazioni ideologiche di qualsiasi parte politica.
Per riscrivere la Storia, dove l’uomo è veramente tale quando è consapevole del proprio coté femminile. Il filosofo Umberto Galimberti, avrebbe detto con maggiore evidenza scientifica: siamo tutti bisessuali! Basterebbe ricordare il pregiudizio sessuale nei confronti di Pier Paolo Pasolini. Il poeta di Casarsa che era innamorato di sua madre e che amava le “madri” nelle donne, tema ricorrente del film. Come fanno tantissimi figli, ragazzi e uomini, già adulti!
Per lo stesso motivo, è un bene leggere la poetessa Saffo, senza dimenticare di dire che era lesbica perché la diversità sessuale genera paure! Per essere nella verità. L’orientamento sessuale è un fatto naturale e culturale tutelato da tutte le leggi, in primis dalla Costituzione italiana, l’art. 3 della nostra amata Carta. Emozionati dalla narrazione filmica si esce dalla sala piangendo, scossi, rabbuiati, toccati nella profondità dell’anima. Semplicemente perché siamo tutti esseri umani, come il giovane Andrea Spezzacatene. A noi spettatori, l’obbligo etico di spezzare le catene della cinica indifferenza.
Tonino Calà