In mezzo a una strada

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Le 14 famiglie, 42 persone, che hanno dovuto lasciare le proprie case il 10 dicembre in via Redentore, e che sono state ospitate in B&B a cura del Comune fino ad oggi, dal 5 febbraio dovranno cercarsi una nuova sistemazione a spese proprie.

Il Comune lo ha comunicato loro oggi, tramite la Croce Rossa, senza avere il coraggio da parte degli amministratori di guardarle negli occhi e di spiegare le ragioni di questa decisione.

In questi due mesi, dopo la collocazione dei sensori per verificare i movimenti e l’evoluzione delle lesioni negli edifici, non è stato fatto nulla per risolvere la situazione, se non far sapere che, eventualmente, la verifica dell’agibilità degli edifici andava fatta a spese dei cittadini.

Non è stato chiesto alla Regione lo stato di calamità naturale, come sarebbe stato ovvio, e come anche dal nostro giornale avevamo proposto. Stato che consentirebbe alla Protezione Civile di intervenire con fondi regionali, senza gravare sulle finanze del Comune o, peggio, sulle risorse dei cittadini.

I movimenti del suolo in questa zona della città sono periodici e si sono ripetuti negli ultimi decenni, quindi non dovrebbe essere difficile dimostrare che gli edifici non sono agibili per cause naturali e non per incuria dei residenti, che oggi si ritrovano senza poter rientrare nelle loro abitazioni, senza sapere quando e se potranno mai farlo, costretti a trovarsi un tetto comunque sia, entro una settimana.

Un “benservito” così, su due piedi e per interposta istituzione, non è degno di un governo della Città che voglia essere rappresentativo dei cittadini, di tutti i cittadini, e che si sappia fare carico di trovare le soluzioni ai problemi che si presentano, nell’interesse dei cittadini.

È incredibile quanto sta accadendo alle 14 famiglie, che hanno subito il danno, il disagio di trovarsi fuori casa su due piedi con sistemazioni di fortuna, e ora si ritrovano in mezzo a una strada, senza prospettive né assistenza.

Secondo l’amministrazione comunale dovranno “arrangiarsi” e pagarsi un alloggio come che sia. Abbandonati dalle istituzioni che dovrebbero tutelarli, specialmente quando si trovano in difficoltà senza averne colpa. Emarginati dall’attenzione delle istituzioni, che si trascinano da una seduta all’altra di Consiglio comunale, tra un rinvio e l’altro, senza riuscire a prendere in mano la situazione, cercare e trovare le soluzioni. Senza poter dormire la notte se non si riescono a trovare.

Fino a quando questa città sarà disposta a tollerare uno stile di governo capace di questo, subendo sempre, senza mai fare sentire la propria voce come comunità civile, solidale, capace di pensare ai problemi di tutti, e non soltanto, sempre e comunque, di farsi gli affari propri?

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