Alla Procura per i minorenni un murale della Fondazione Federico II voluto dal Comune di Caltanissetta
dall’Ufficio Stampa del Comune di Caltanissetta riceviamo e pubblichiamo:
È stato inaugurato questa mattina in via Don Minzoni, nel palazzo sede della Procura per i Minorenni di Caltanissetta, il Murale dedicato a Rita Atria (1974 – 1992). La giovane, che ha avuto il coraggio di denunciare la propria famiglia perché affiliata con la mafia, è tragicamente morta suicida a soli 17 anni, una settimana dopo l’assassinio di Paolo Borsellino. Il magistrato aveva istaurato con la testimone di giustizia un forte rapporto fiduciario dopo aver raccolto la denuncia e averla incoraggiata a non rassegnarsi al suo destino.
Il murale, realizzato dall’artista nisseno Mirko Cavallotto, in arte “Loste”, è stato inserito dalla Fondazione Federico II nell’ambito del progetto di arte urbana “Le strade da seguire” dedicato agli eroi della lotta alla mafia su invito dell’amministrazione Comunale di Caltanissetta e, in particolare, dell’assessore all’identità Nissena Pier Paolo Olivo. Un’iniziativa che ha coinvolto differenti istituzioni pubbliche e private associate da una visione comune di promozione e attuazione di una cultura della legalità e del rispetto per il prossimo.
La storia di Rita Atria non è ancora molto nota ma rappresenta un grande esempio di fiducia nelle istituzioni e di coraggio nel perseguire gli ideali di giustizia e legalità andando contro a tutto e tutti, compresa la famiglia d’origine e i suoi valori.
Rita, attualmente identificata come la più giovane testimone di giustizia d’Italia, ha avuto il coraggio di affidarsi alla magistratura – e in particolare a Paolo Borsellino, un magistrato che ha visto come un padre pronto a proteggerla e sostenerla nella ricerca di giustizia – è diventata una figura simbolo del coraggio e del sacrificio nella lotta alla mafia. La scelta della sede del luogo di realizzazione del murale, pertanto, assume un valore altamente rappresentativo per il richiamo alla tutela dei giovani e della loro educazione ai valori della legalità, riconoscendo alla procura minorile un ruolo fondamentale nel recupero e nell’accompagnamento dei minori verso percorsi di crescita e di responsabilizzazione.
Ed è con questa visione di guida e formazione dei giovani che alla cerimonia hanno partecipato studenti di scuola primaria e media inferiore (gli istituti comprensivi di Caltanissetta Sciascia – Caponnetto e Don Milani) e superiore. Per gli studenti del Liceo Ruggero Settimo e del Liceo Manzoni – Juvara di Caltanissetta e dell’IIS Giudici Saetta e Livatino la giornata ha rappresentato anche la conclusione di un Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) sulla gestione dei conflitti e sulle vittime curato dal referente locale per la giustizia riparativa Vincenzo Indorato in collaborazione con l’associazione Spondé.
La scuola, in questo contesto, deve essere considerata come il principale laboratorio di formazione e di mantenimento della memoria. Quest’ultima, inoltre, è l’unico strumento utile per resistere a ogni tentativo di negazionismo perpetuato anche davanti a fenomeni importanti ed evidenti come quello mafioso. Bisogna aiutare i giovani nel loro percorso di crescita e maturazione individuale, guidarli per farli uscire da ambienti intrisi di illegalità, far comprendere loro che è possibile ricominciare con un percorso di vita onesto e corretto.
All’inaugurazione, guidata e moderata dal Procuratore della Repubblica per i Minorenni Rocco Cosentino, erano presenti numerose autorità civili e militari tra cui la direttrice della Procura della Repubblica Ines Termini, il referente locale per la giustizia riparativa Vincenzo Indorato, gli studenti della classe di sassofono del Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Caltanissetta con il direttore Michele Mosa, il sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro, l’assessore all’identità nissena Pier Paolo Olivo insieme ad altri colleghi della Giunta comunale, il presidente del Consiglio Comunale Gianluca Bruzzaniti, la presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta Domenica Motta, il Procuratore Generale di Caltanissetta Fabio D’Anna, il già Procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza, il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta Umberto Zingales, la componente del CDA della Fondazione Federico II Rosellina Marchetta, la vicepresidente ARS Luisa Lantieri, i deputati ARS Michele Mancuso e Salvatore Scuvera, l’artista Mirko “Loste” Cavallotto e il Cappellano dell’Istituto Penale Minorile Padre Alessandro Giambra.
Ricordare è un atto significativo perché consente di riflettere su quanto è successo e consente di affrontare nuove sfide. La testimonianza di Rita è ancora oggi molto viva perché dimostra che ciascun individuo può contribuire alla crescita della società senza temere di sfidare il potere opprimente della mafia, dell’omertà, senza paura di essere un disonore per la famiglia, agendo con i fatti più che con le parole.
“Le vittime, non devono essere considerate come delle persone vissute in un passato troppo lontano, adesso morte e, dunque, dimenticabili, ma un modello da seguire. È necessario far comprendere con chiarezza che la mafia non ha mai portato benessere ma soltanto morte, dolore e distruzione” . Questo è stato il messaggio conclusivo dei rappresentanti delle istituzioni che sono intervenuti.