LA POST-VERITA’ NELLA CITTA’ DI PIRANDELLO

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Renato Schifani come Pirandello: il mistero del concerto alla Valle dei Templi

Forse non poteva non accadere nella città di Pirandello, questo esperimento istituzionale della Regione Siciliana, che, per promuovere Agrigento come Capitale della cultura 2025, ha sponsorizzato un concerto dei “Volo” nella Valle dei Templi, con lo sfondo imponente del Tempio della Concordia illuminato artisticamente, da trasmettere su Canale 5 e diffondere sui media internazionali.

Fin qui nulla di strano, anzi, potrebbe sembrare una operazione di valorizzazione della Sicilia, delle sue incomparabili bellezze storico-artistiche e dei suoi talenti musicali, ancorché abbastanza costosa: 900 milioni di euro finanziati dalla Regione e 300 milioni dal Ministero del Turismo e dall’Enit.

La “stranezza” (è opportuno richiamare il titolo di un bel film dedicato proprio a Pirandello) sta nel fatto che il concerto si registra oggi, 31 agosto, ed è un concerto di Natale, che andrà in onda la sera del 24 dicembre e che presenterà un repertorio di canti natalizi italiani e internazionali.

Il giorno successivo, domenica primo settembre, gli artisti saranno impegnati, invece, nella registrazione del concerto televisivo che sarà trasmesso sull’emittente pubblica televisiva PBS (Public Broadcasting Service) negli Stati Uniti a partire da fine novembre e per tutto il 2025 e distribuito nelle reti televisive di diversi Paesi in tutto il mondo.

Non è finita qui: gli invitati ad assistere al concerto, accuratamente selezionati dall’organizzazione, che hanno acquistato tutti i 770 biglietti per i due concerti (fondi che andranno a finanziare progetti di promozione sociale in Sicilia) sono stati invitati ad indossare abiti invernali, per non creare “distonie” visive quando, alla vigilia di Natale, tutta l’Italia potrà assistere al concerto in televisione.

Nell’epoca della post-verità la Regione siciliana si pone all’avanguardia con questa operazione che forse neppure Pirandello sarebbe riuscito ad immaginare.

Probabilmente non mancheranno però, nell’epoca della disintermediazione, i video-pirata di qualche spettatore buontempone che filmerà il pubblico in cappotto e in costume da bagno (magari qualche signora vip potrà esagerare con la pelliccia), per ragioni di marketing e in nome dell’interesse supremo della patria agrigentina.

Renato Schifani post-pirandelliano? In Sicilia può succedere di tutto (tranne che risolvere i problemi secolari)

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