Turismo: due incontri al vertice dell’Amministrazione comunale di Caltanissetta, uno comunicato il 3 marzo con gli amministratori di Enna e Piazza Armerina e uno comunicato oggi 5 marzo con gli amministratori di Mazzarino, in entrambi i comunicati si annunciano trionfalmente “strategie” per il rilancio turistico dei territori della Sicilia centrale, si annuncia (per la decima volta) la sinergia da attivare con Agrigento Capitale della Cultura 2025, si parla persino di progettualità da elaborare e condividere.
Ma in concreto non si indica un solo progetto operativo da realizzare, sia per entrare nella programmazione di Agrigento, e cominciare a marzo sembra verosimilmente fuori tempo massimo per agire, sia per proporre, tra le città del centro Sicilia che si sono incontrate per discutere, un itinerario, una rete di eventi da promuovere insieme a livello nazionale e regionale, un pacchetto di offerta turistica legato alla ricettività alberghiera o al turismo esperienziale con le realtà artigianali di prestigio che sono presenti nei territori.
Insomma niente di concreto, oltre ad una sommaria elencazione delle bellezze artistiche ed etnoantropologiche che sono le risorse su cui investire, ma, ad anno inoltrato, nessuna reale proposta su cui costruire l’attrazione di presenze turistiche nuove, l’accoglienza diversa dal solito dei flussi turistici che si attivano spontaneamente, niente che possa assomigliare ad un progetto integrato, ad una politica turistica che sappia coniugare arte ed economia, non parliamo poi di una visione, che chiarisca qual è l’idea di sviluppo dei territori che con il “volano” (termine terribile e logorato dalla sua decennale inefficacia) del turismo sarebbe possibile cominciare a costruire.
La “strategia” è soltanto, finora, quella dell’annuncio e dell’incontro tra amministratori. Non è dato conoscere il risultato operativo di questi incontri, al di là della cordialità della conversazione. Non è dato sapere con quali risorse si penserebbe di finanziare le azioni concrete di questa “strategia”.
Di contro, il Comune di Gela ha annunciato che “la Regione Siciliana, attraverso l’Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo – Dipartimento del Turismo, dello Sport e delloSpettacolo, ha autorizzato il trasferimento di 300.000 euro per l’esercizio finanziario 2025. Queste risorse saranno destinate alla realizzazione di interventi e programmi di promozione turistica e territoriale, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale della città e attrarre nuovi visitatori”.
Senza “strategie” e senza “sinergie” a Gela la Regione ha dato risorse, per l’anno finanziario in corso, con buona pace delle dichiarazioni ripetute degli amministratori nisseni sui “canali preferenziali” che Caltanissetta a guida centro-destra potrebbe vantare con il governo Schifani, che invece ha finanziato prontamente un Comune, come quello di Gela, guidato da forze di opposizione al centro-destra.
Evidentemente le capacità amministrative sono altra cosa rispetto alle sfilate fotografiche di gruppo che in questi giorni invadono i desk delle redazioni giornalistiche.
Vorremmo sinceramente essere smentiti, con la presentazione, subito, di una progettualità anche minima che cominci a costruire nella Sicilia centrale una politica turistica seria, che metta in rete istituzioni e imprenditoria, che sia visibile e conosciuta fuori dal nostro territorio, perché è da fuori che i turisti dovrebbero venire.
Finora, purtroppo, l’unica strategia che emerge è quella dell’annuncio, ben confezionato, senza contenuti impegnativi. Nel linguaggio quotidiano, la strategia dell’aria fritta.
