La vera fede non è dogmatica. Viva il libero e autonomo pensiero critico!

Tonino Cala
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Alla base dell’intelligenza umana, sua peculiarità e priorità fondamentale delle scienze dell’educazione, si pone come un mattone edificante “l’errore pedagogico” per la costruzione dei saperi, uno stimolo perenne per l’evoluzione della conoscenza e per la formazione delle coscienze, quale “formazione permanente” dei viventi.

Nell’educare si può sbagliare sempre e per tale motivo Freud usava l’espressione particolare e accattivante di “mestiere impossibile dell’educare” (degli insegnanti, dei genitori e di tutte le altre figure educative), come impossibili sono il curare per i medici e il governare per i politici.

“Impossibili” sono anche gli altri campi del sapere, dove l’umano si pone come artefice del suo pensiero e del suo agire. Quindi, un umano che per la sua complessità e limitatezza richiede un indubbio esercizio del pensiero critico.

Anche nelle scienze, l’errore è il motore della ricerca, dell’osservazione, della sperimentazione e della scoperta scientifica. Anche nell’applicazione della giustizia si sbaglia e si commettono errori. Anche nelle religioni, l’umano erra e si fa peccatore!

Infatti, nel cristianesimo si afferma convintamente: “Noi esseri umani siamo tutti peccatori, finiti e imperfetti. Dio è perfetto, assoluto, infinito e può giudicare. Noi no! Solo Dio può farlo: giudicare i vivi e i morti!”.

Se Dio esiste e lo è per i credenti, ci vorrebbe da parte dei fedeli una coerenza logica circa i loro comportamenti quotidiani rispetto alla loro professione di fede. Diversamente, non si è credibili. Se non chiedo nulla a Dio, allora posso dire che Dio esiste per davvero! Forse, la vera fede è quella che non chiede nulla in cambio.

Anche a san Giusto mancava un dito, a dimostrazione che anche i santi sono umani (dicono i ben informati, per difetto della statua alla quale mancava un dito).

A tutti quelli che sono “errantes” (nella doppia accezione poietica di camminare e di sbagliare camminando) manca sempre qualcosa, per cui si fanno degli errori perché siamo incompleti, mancanti, appunto “errantes”. Umani.

La mancanza ci segna sin dalla nascita e per tutta la vita soffriamo perché viviamo le assenze e i vuoti di chi va via per qualsiasi motivo, momentaneamente o per sempre, orfani noi tutti di un’esistenza senza punti di riferimento, abbandonati a noi stessi e in balia delle onde del destino. Traditi dal nulla e dalle nostre aspettative?

Da qualsiasi punto di vista (umano, filosofico, religioso, scientifico, artistico, letterario o altro) siamo indotti all’errore e non possiamo farci nulla. È così! Noi umani tendiamo alla perfettibilità ma non è possibile, non possiamo essere perfetti!

Una fede etica che sia matura, riesce a conciliare la cultura greco romana con la cultura cristiana e con le altre culture orientali che studiano e “curano” la complessità umana, con il contributo originale delle diverse sensibilità singolari e collettive, segno fondante e universalistico dell’elasticità eclettica e plurale del pensiero contemporaneo. La fede può essere una terapia psicologica e lo è a ragion veduta.

È un fatto incontestabile: la certezza dell’incertezza! Una volta qualcuno ha scritto e/o ha detto: “Siamo stati dotati di una mente e di un pensiero che ci serve per riflettere criticamente e per non credere ai dogmi indimostrabili!”.

Anche credendo, per coloro che credono, il Signore direbbe al suo fedele in preghiera la stessa cosa: “Pensa con la tua testa e non credere ai dogmi di tutte le chiese, di tutte le consorterie, di tutti i partiti o di tutti i movimenti politici, di tutte le ideologie di qualsiasi colore e appartenenza”.

Non sappiamo se l’uomo era buono come sosteneva Rousseau, ci sembra che nasca libero e che non debba rinunciare alla propria libertà interiore. La vera fede non è dogmatica. Viva il libero e autonomo pensiero critico!

Gli illuministi erano illuminati, come lo erano i nostri padri costituenti quando hanno pensato e scritto la nostra bellissima Costituzione italiana. La luce delle loro idee di libertà, la storia di un rinnovato fuoco solidale e del sogno collettivo e delle loro passioni, della loro originalità creativa, dei pensieri autenticamente democratici. Per la vera democrazia e con la partecipazione di tutti, nel rispetto di tutte le singolarità.

Possediamo la coscienza per riflettere e per sentirci parte di questa vita, vivendo una fede incrollabile nella vita stessa, amanti del vivere, nella buona e nella cattiva sorte.

Non sappiamo altro e non possiamo sapere altro. Per la vita e con la vita!

Tonino Calà

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