da Osservatorio Arte Contemporanea riceviamo e pubblichiamo:
L’eredità della “Cattedrale di Luce” di Francesco Guadagnuolo oggi risplende come un faro artistico e spirituale, anche se la sua fonte fisica sta per essere spenta
L’opera è considerata un capolavoro del Transrealismo, corrente che fonde memoria, tecnologia e spiritualità.
Guadagnuolo ha trasformato l’Antenna RAI di Caltanissetta in un simbolo di rinascita collettiva, dove la luce non è solo estetica ma codice emotivo e narrativo.
Ecco come viene interpretata oggi:
Memoria viva: La Torre RAI, pur destinata alla demolizione, continua a vivere nella tela e nei progetti multimediali dell’artista. È vista come un monumento alla comunicazione, alla fatica degli zolfatari, alla voce dei poeti siciliani.
Spiritualità contemporanea: Guadagnuolo ha paragonato la sua opera alle grandi cattedrali gotiche. I fasci di luce che avvolgono la struttura sono un ponte tra terra e infinito, un invito alla contemplazione.
Tecnologia e arte: L’uso di realtà aumentata, frattali e installazioni sonore hanno reso la “Cattedrale di Luce” un’esperienza immersiva, dove pittura e codice si fondono in un’unica architettura liquida.
Impatto urbano e culturale: L’opera ha stimolato un dibattito su come rigenerare spazi industriali in luoghi di bellezza e condivisione. È diventata un simbolo di ciò che Caltanissetta poteva essere.
Anche se oggi la Torre RAI sarà abbattuta, l’eredità della “Cattedrale di Luce” non si spegne. Vive
nei pixel, nei pigmenti, nei sogni di chi l’ha vista brillare.