L’on. Michele Mancuso, con una lunga e articolata dichiarazione, si schiera nettamente a favore del piano regionale della rete ospedaliera, presentato ai Sindaci della provincia di Caltanissetta dall’Assessora Daniela Faraoni e dal Dirigente Salvatore Iacolino, che i Sindaci hanno nettamente contestato, rilevando come i tagli ai posti letto e ai servizi ospedalieri impoveriscano ulteriormente un territorio già desertificato socialmente ed economicamente, dal quale non si arresta l’emorragia dell’emigrazione giovanile.
“La nuova rete ospedaliera in provincia di Caltanissetta non rappresenta una sottrazione, ma un’opportunità concreta per rafforzare e modernizzare il nostro sistema sanitario. Un’occasione per rendere la sanità pubblica più efficiente e più vicina ai cittadini, in particolare nelle aree interne e periferiche” ha dichiarato l’on. Mancuso deputato di Forza Italia all’ARS.
Una nuova aritmetica propone quindi Mancuso, in cui i posti letto in meno non sono una sottrazione. Nella terra di Archimede tutto è possibile quindi, con buona pace del principio che la matematica non è un’opinione.
“In questi mesi, grazie all’azione dell’Assessorato regionale alla Salute e della VI Commissione dell’ARS – continua l’on. Mancuso – è stato avviato un confronto strutturato con i vertici delle Aziende Sanitarie Provinciali per superare le principali criticità. Tra le priorità affrontate con urgenza – continua – vi è stata la carenza di personale nei Pronto Soccorso di Mussomeli, Mazzarino e Niscemi, così come in reparti fondamentali come l’ortopedia di Gela. L’ASP ha già attivato e concluso concorsi in diverse specialità mediche e sta ultimando il processo di stabilizzazione di infermieri e operatori socio-sanitari, assicurando continuità assistenziale e stabilità occupazionale.
La riorganizzazione si integra con la riforma territoriale del DM 77/2022, già attuata nella nostra provincia con la realizzazione di quattro Centrali Operative Territoriali, la ristrutturazione in corso degli Ospedali di Comunità, e con il rafforzamento della telemedicina e dell’assistenza domiciliare. A ciò si aggiungono importanti investimenti per l’ammodernamento tecnologico: nuove TAC, mammografie, ecografie, risonanze magnetiche, tre acceleratori lineari per le radioterapie a Gela e San Cataldo e l’introduzione della cartella clinica elettronica integrata con il Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale – sottolinea l’on, Mancuso”.
Diligente nell’elencare tutta l’attività di normale amministrazione della Sanità regionale come se si trattasse di grandi innovazioni, Mancuso si allinea con l’Assessora e il Dirigente regionale, dalla parte opposta rispetto ai Sindaci del suo territorio. Prima la fedeltà di partito e di governo e poi…tutto il resto.
Parte poi la consolidata retorica del “faremo”, con tutti i verbi al futuro, come nella migliore tradizione della prima Repubblica (“quello che non si è fatto si farà”…):
“Grande attenzione – aggiunge – sarà dedicata al consolidamento delle eccellenze presenti sul territorio, a cominciare dalla breast unit dell’ospedale di Gela guidata con competenza dal dottor Di Martino, centro di riferimento nel trattamento del tumore alla mammella. Così come sarà essenziale tutelare la cardiologia e l’urologia, già potenziata con l’assunzione di sette nuovi medici, oltre all’endocrinochirurgia di Caltanissetta e Mussomeli e all’ortopedia di Mussomeli, che rappresenta un presidio di assoluto rilievo”.
Infine il tentativo di sedare la contestazione dei Sindaci e delle forze sociali, che si sono espresse in questi giorni contro il piano ospedaliero regionale, invitate a non alimentare allarmismi, perchè i “tagli” si chiamano “razionalizzazioni”: “La proposta di rimodulazione prevede sì una razionalizzazione, ma anche un potenziamento in settori strategici come neurologia, neurochirurgia e chirurgie specialistiche. E, soprattutto, mantiene attivi e funzionali i presidi di Mussomeli, Mazzarino e Niscemi, dove sono previsti nuovi posti letto per lungodegenza e riabilitazione, e modelli misti tra medicina interna e piccola chirurgia programmata, necessari a ridurre le liste d’attesa”.
Dopo aver magnificato il modello “lungodegenza”, in coerenza con la linea del Governo nazionale sulle aree interne da “accompagnare alla decadenza”, la conclusione plaude ancora al Governo regionale per l'”ascolto” dimostrato: “Un plauso va anche al dirigente generale del Dipartimento per la Pianificazione Strategica, Salvatore Iacolino, che ha mostrato grande disponibilità all’ascolto e alla collaborazione con i territori. Sono certo – prosegue Mancuso – che l’Assessorato regionale alla Salute saprà recepire e valorizzare le proposte che emergeranno dalla conferenza dei sindaci, garantendo la salvaguardia delle attività ospedaliere essenziali per le comunità locali“,
Dopo le lusinghe ai potenti, il monito all’allineamento di chi ritiene i suoi “valvassori” nel territorio:
“In questa fase delicata e strategica – conclude l’on. Mancuso – auspico una piena e leale collaborazione tra tutte le istituzioni coinvolte, a partire dagli enti locali, dalle aziende sanitarie e dalla Regione. L’obiettivo comune deve essere quello di garantire servizi sanitari efficienti, accessibili e di qualità per tutte le comunità della provincia. La salute è un diritto fondamentale e la sanità rappresenta una delle principali sfide del nostro tempo: per questo serve un impegno condiviso, responsabile e privo di divisioni. Solo attraverso il dialogo e la cooperazione sarà possibile costruire una rete ospedaliera moderna e funzionale, realmente vicina ai bisogni dei cittadini e capace di rispondere con efficacia alle esigenze del territorio”.
Abbiamo riportato integralmente la dichiarazione dell’on. Mancuso per evidenziare come non abbia speso una sola parola in difesa dei posti-letto negli ospedali della sua provincia. Ha scelto un ruolo curiale di “stabilizzatore” del sistema di potere, (non avendo ottenuto di meglio) di cui è fedele soprastante nel territorio. Fino a quando i cittadini glielo consentiranno