Mancuso mette il cappello sulla nomina di Mirisola. Burgio (Lega): “atto poplitico spregevole”

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Nel film Il Padrino II ad un certo punto Michael Corleone pronuncia una frase che esprime la quintessenza della strategia relazionale del suo mondo: “Tieni vicini i tuoi amici ma più vicini i tuoi nemici”. Non era una sua espressione originale, già sintetizzata nel ‘500 da Machiavelli e prima ancora da Sun Tzu, stratega filosofo cinese vissuto nel V secolo a. C. Evidentemente nel mondo in cui le relazioni tengono in piedi il potere, qualunque esso sia, il principio è ancora valido.

Lo leggiamo in filigrana nella dichiarazione dell’on. Michele Mancuso arrivata questa mattina nelle redazioni, in cui, si legge, che “plaude alla nomina di Marcello Mirisola ad assessore della giunta Tesauro

«La sua nomina – ha dichiarato Mancuso – è per noi garanzia di senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni. Siamo certi che potrà rafforzare l’azione amministrativa del Comune e contribuire a dare nuovo impulso al governo della città. A Marcello Mirisola rivolgo un sincero augurio di buon lavoro, nella convinzione che saprà interpretare al meglio i valori del nostro partito e delle istituzioni».

Un capolavoro di doroteismo*, si sarebbe detto nella prima Repubblica, che si intesta la paternità dell’operazione (in quanto Mancuso è anche il coordinatore provinciale di Forza Italia), evocando, sottilmente intimidatorio, l’impegno di “garanzia e senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni” come una consegna e un perimetro entro il quale il neo-assessore dovrà muoversi con “senso di responsabilità“, senza invasioni di campo quindi, senza eccedere in autonomia e personalismo, anche rispetto alle prime baldanzose dichiarazioni del neo-nominato. Una consegna conclusa con “un sincero augurio di buon lavoro“, evocando quindi l’inevitabilità di una verifica del suo operato, a cui non pensi di poter sfuggire.

Mancuso ha inoltre espresso, secondo la liturgia politica, il pieno sostegno al sindaco Tesauro e alla scelta effettuata: «Siamo convinti che questa decisione possa dare ulteriore slancio al governo della città e rappresenti un passo importante per garantire stabilità e continuità all’azione amministrativa». Ma quindi, evidentemente, questo governo cittadino di nuovo slancio aveva bisogno, ma soprattutto è interessante la sottolineatura su come la nomina di Mirisola “rappresenti un passo importante per garantire stabilità e continuità all’azione amministrativa” che, evidentemente, con Mirisola fuori dalla Giunta, non era più garantita.

Sistemate le questioni interne al suo partito, l’on. Mancuso si rivolge quindi agli alleati (?!) di centro-destra, ribadendo l’importanza del dialogo, alla vigilia di ulteriori sostituzioni annunciate, anche qui con un tono leggermente padronale: «L’interlocuzione con ogni singolo attore della maggioranza rimane per noi fondamentale: solo attraverso il confronto e la condivisione di intenti si può garantire un’azione amministrativa efficace e realmente orientata al bene della città».

Ma chi detterà le coordinate della “condivisione di intenti”?

Poche ore fa il commissario provinciale della Lega, Leonardo Burgio, ha definito in questi termini l’operazione: “Mancuso regista di un atto politico spregevole. Tesauro solo l’esecutore. Abbiamo fiducia nei vertici di Forza Italia, lontani anni luce da questo metodo“. Come premessa di confronto e condivisione non c’è male…

Intanto “Tieni vicini i tuoi amici ma più vicini i tuoi nemici” è stato un segnale significativo. A futura memoria

  • I Dorotei (per chi ha meno di 50 anni) erano la corrente maggioritaria della Democrazia Cristiana, quella più legata alle dinamiche di potere e di governo, custode delle relazioni sia pubbliche che occulte che mantenevano gli equilibri del sistema politico. Al centro del centro del centro

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