Padre Francesco Falletta è tornato alla casa del padre: un “prete di popolo” dal sorriso accogliente e dallo sguardo acuto

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Padre Francesco Falletta ha lasciato questo mondo, a 76 anni, dopo una vita dedicata al sacerdozio, (era stato ordinato il 1° luglio del 1976), attivo, oltre che nell’attività pastorale, vissuta con grande passione credente, anche nell’insegnamento e nell’attenzione per le giovani generazioni.

Pubblichiamo il ricordo di un suo concittadino, il prof. Giovanni Schillaci di Milena, che ne fa rivivere lo spirito libero e la personalità brillante con espressioni di commossa amicizia:

“Con profonda commozione la comunità di Milena apprende la scomparsa di Padre Francesco Falletta, già arciprete del paese e figura indimenticabile per quanti ebbero la fortuna di conoscerlo, stimarlo e amarlo.

Al suo arrivo a Milena, Padre Francesco rivoluzionò la vita religiosa di un paese che, da oltre quarant’anni, negli anni ‘80 sembrava ancora sospeso negli anni ‘50, diviso tra socialismo e cattolicesimo. Con la sua energia, la sua fede concreta e la sua instancabile presenza, riuscì a colmare quella frattura: le messe, un tempo semivuote, tornarono a riempirsi fino all’ultimo banco, e persino molti militanti socialisti ritrovarono la via della chiesa, partecipando con rinnovato fervore alla vita parrocchiale.

Mitiche restano le sue ronde notturne, quando percorreva le vie del paese per controllare i ragazzi che si intrattenevano fino a tardi in strada, sempre pronto — con paterna fermezza — ad avvisare le famiglie se notava qualcosa di preoccupante. Era un prete “di popolo”, sempre in movimento, vicino alla gente, con uno sguardo vigile e schietto verso tutti, schiettezza che a volte gli ha procurato qualche astio.

Padre Francesco ha lasciato un segno profondo anche nel mondo dei giovani, fondando il GREST, esperienza che ha unito generazioni di bambini e adolescenti in giornate di gioco, formazione e fede. Grazie a lui, molti ragazzi milocchesi hanno vissuto momenti di comunità che ancora oggi ricordano con gratitudine.

Amava visitare le famiglie, bussando alle porte nel pomeriggio, accettando volentieri un invito a pranzo o cena e portando con sé il suo “dono istituzionale”: un piccolo amaro Underberg, che acquistava in grandi quantità durante le sue vacanze estive all’estero per distribuirlo poi, durante l’anno, a chiunque lo invitasse nella propria casa.

A volte fu considerato un personaggio scomodo, come lo sono tutti coloro che, da veri cristiani, preferiscono dire la verità con schiettezza piuttosto che una bugia comoda. Come dice la Scrittura: “La verità vi farà liberi” (Gv 8,32). E lui libero lo era.

Durante il suo mandato come cappellano dell’Ospedale Raimondi di San Cataldo, Padre Francesco scoprì ancor più la profondità della sua vocazione: quella verso i malati. “Ringrazio e benedico il Signore per questa missione che mi ha affidato”, ripeteva spesso. Rimaneva accanto ai degenti ben oltre gli orari previsti, portando conforto, ascolto e preghiera non solo ai pazienti, ma anche alle famiglie, al personale medico e paramedico.

Padre Francesco seppe anche andare oltre le barriere confessionali, con un sincero spirito evangelico di apertura e fraternità. Fu vicino anche alla comunità evangelica di Milena, dialogando a volte con il pastore di quella comunità, partecipando talvolta con rispetto e spirito di comunione a qualche loro funerale.

In questo, dimostrò che l’amore cristiano non conosce confini, ricordando le parole del Vangelo:

“Ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche quelle devo condurre. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.” (Gv 10,16).

Legatissimo a Milena, volle costruire qui la sua casa, radicare la sua vita e tornare ogni sera, dopo il lavoro, nella sua amata comunità. Ogni sera, immancabilmente, compiva il suo “giro di telefonate” per salutare amici e conoscenti, segno della sua costante attenzione verso tutti. Negli ultimi anni aveva rinunciato alle vacanze all’estero, non se la sentiva più di guidare così a lungo, e preferiva dedicare l’estate alle visite agli anziani e ai malati di Milena.

Al compimento del 75º anno di età confidava che avrebbe fatto richiesta per ritirarsi a Milena magari avendo affidata la rettoria di Sant’Isidoro a Masaniello.

Molti milocchesi si rammaricheranno che i suoi funerali non vengano celebrati a Milena: ci sarà certamente un motivo, ma nel cuore di tutti resta la certezza che la Parrocchia Immacolata, vulgo San Giuseppe, sarebbe stata la sua naturale dimora spirituale anche per l’ultimo saluto terreno.

Che il Signore lo accolga nella Sua luce, e che San Giuseppe e l’Immacolata lo accompagnino al trono di Dio.

Ci mancherai, caro Padre Falletta.

Il tuo esempio, la tua voce, la tua presenza resteranno per sempre nel cuore dei milocchesi.

“Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.” (2 Timoteo 4,7)”

Giovanni Schillaci

I funerali di Padre Francesco si svolgeranno a S. Cataldo sabato 1° novembre alle ore 10,30 presso la Chiesa Madre.

Ai familiari e agli amici di Padre Francesco le condoglianze della redazione del caffequotidiano.online e della direttrice Fiorella Falci

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