Liborio Sfalanga: un caltanissettese alla corte dei leoni. Stella del circo Orfei. Domatore di belve.
E’ tradizione di ogni Festività Natalizia assistere in TV alle spettacolari imprese dei migliori artisti circensi riuniti per l’occasione in quel di Montecarlo. Grandi artisti e celebri vedettes internazionali tutti protagonisti di vite, per lo più celate, fatte di preparazione costante e di grandi sacrifici. Quando – si ha fortuna -ricompensati con gloria e prestigio.
Uno di questi protagonisti dalla vita “nascosta” è stato un caltanissettese. Per avere successo ha dovuto “nascondere” anche il proprio nome: Liborio Sfalanga. Liborio nasce a Caltanissetta il 6 marzo del 1931. Appartiene a una famiglia di lavoratori come tante altre. E’ il più giovane di sette fratelli. Per lo più svolge l’attività di operaio comune. Trascorre le giornate fra lavoro e campagna.
L’unico svago sono gli animali. Li osserva, scruta i loro comportamenti, gioca con loro. In apparenza è il tipico passatempo della sua generazione che vive gli anni tristi della guerra. Sbarcano in Sicilia gli Alleati nel luglio del ’43. Liborio ha dodici anni e deve aiutare la famiglia. Il suo destino pare predeterminato. Nessuna prospettiva di una vita migliore e diversa.
Dopo la fine della guerra si inizia a recuperare il piacere per la vita normale. I “divertimenti”, come si usava dire al tempo, si riaffacciano. A Caltanissetta, piazza all’epoca popolosa, arriva nel 1947 – per la prima volta dopo la fine del conflitto – il circo. Per il tempo è qualcosa di straordinario. L’occasione per vedere artisti, giocolieri, splendide ragazze in costumi succinti, animali esotici.
Quello venuto in città è il Circo di Bianco Zamperla. E’ rinomato per i numeri di gabbia, con leoni, elefanti e possenti scimpanzé. Liborio ha sedici anni e nei giorni di permanenza del circo a Caltanissetta lo frequenta quotidianamente. Attira l’attenzione del titolare – il Maestro Bianco – che nota il forte attaccamento del giovane per gli animali.
Qualcosa di speciale nasce tra le maestranze del circo e Liborio. Gli viene proposto di andare a lavorare per loro come operaio comune. Non è molto ma è l’occasione per un giovane di provincia di girare il mondo in un periodo in cui l’unica possibilità per vedere qualcosa di diverso è emigrare nelle miniere del Belgio o partire per i grossi cantieri edili della Germania in ricostruzione.
Liborio abbraccia il circo. Per adesso farà l’assistente di scuderia e si chiamerà Giovanni. Bianco Zamperla ritiene il nome di battesimo di Liborio poco adatto al mondo dell’arte circense. E’ solo una prima tappa. Giovanni, come tutti adesso lo conoscono, è un ragazzo intraprendente. Vuole arrivare in alto. Si fa conoscere per l’abilità sul lavoro.
Dopo due anni riceve una buona proposta dal Circo Cavaegna. Vi rimane sino al 1950, quando entra a far parte degli artisti del prestigioso Circo Medrano. Il Circo Medrano aus Wien è uno dei più importanti d’Austria. E’ celebre per le Sorelle Medrano (Therese, Wanda e Anita Swoboda) che mettono in scena uno dei più grandi numeri equestri dell’epoca. Si esibiscono nelle più prestigiose arene e nei più famosi teatri di varietà d’Europa. La famiglia delle Swoboda inizia a espandere le loro tournée in Ungheria, Polonia, Cecoslovacchia, Russia e Balcani.
Per Giovanni è un sogno che si avvera. Inizia a cimentarsi nei numeri di gabbia come assistente del primo artista domatore. Mostra bravura, grande apprendimento ma anche capacità di innovazione. E’ una dote necessaria se si vuole rimanere nelle fasce alte dello spettacolo.
Lo nota la famiglia circense degli Orfei. E’ Orlando che nel 1958 lo chiama con se consegnandogli “una gabbia” tutta per lui. Giovanni lo segue nel 1960, quando Orlando si separa dalla originaria famiglia di Alba Orfei per formare uno dei più prestigiosi circhi italiani e internazionali di quegli anni, unendosi con i fratelli Nando, Rolando e la più celebre sorella Liana Orfei.
La stella dei numeri di gabbia del Circo degli Orfei è Franco Migliorini, uno dei maggiori domatori del momento. Liborio/Giovanni è il suo primo assistente. Una sera Franco Migliorini è vittima di un improvviso attacco dei propri leoni. Giovanni lo salva intervenendo magistralmente e senza destare grande sgomento tra il pubblico.
La notizia dell’impresa fa il giro del mondo. Gli vale l’attribuzione della medaglia al valore civile. Giovanni ha rivelato ormai il suo talento e nel 1966, durante la tournée degli Orfei nei paesi balcanici, luoghi di grande tradizione circense, debutta come prima stella. E’ primo domatore di una famiglia di leoni e leonesse.
Dalla seconda metà degli anni ’60 sino alla seconda metà degli anni ’70 sono gli anni d’oro del Circo italiano. Gli Orfei varano la formula del circo a tre piste. Gli spettacoli con gli animali, in quegli anni di diversa sensibilità, sono fra i più richiesti e ammirati. I cartelloni di mezza Europa adesso vantano le doti del domatore del Circo dei fratelli Orfei. Il marketing impone sempre maggiore originalità e Liborio/Giovanni Sfalanga assume vari nomi d’arte. Diventa così Tiberius Sfalanga.
Ma non basta. Bisogna sempre fare arrivare qualcosa di nuovo nei numeri con animali. Sfalanga diventa quindi Hans Gruber. Si inventa un look da condottiero mongolo, alla Gengis Khan. Il cranio semirasato. Una lunga coda di capelli al centro e baffoni sin quasi alle ginocchia. Inventa pure nuove forme e modalità nell’arte del domatore inserendo, tra i tradizionali momenti tecnici di dominio delle belve, lampi di puro spettacolo di varietà.
Nel 1978 diversi motivi inducono gli Orfei a separare le loro carriere. Nando Orfei con la moglie continuerà con il Circo delle Amazzoni mentre i figli Paride, Gioia e Ambra Orfei continueranno nella tradizione degli spettacoli con animali. Liborio non può che seguirli.
Avrà ancora il suo grande numero di attrazione con tigri del Bengala e belve siberiane. L’ultima sua esibizione avviene nell’anno duemila. Da lì in poi, stante l’età, sarà primo addestratore per i numeri con animali degli eredi Orfei. Durante la sua carriera avrà diversi incidenti. Tutti non gravi. Normale amministrazione per un domatore.
Non si sposerà mai. Vivrà sempre con la grande famiglia circense degli Orfei, presso Peschiera Borromeo, dove muore il 28 maggio 2017.



