S. Cataldo in festa per il centenario della parrocchia S. Maria del Rosario

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La chiesa di S. Maria del Rosario, a S. Cataldo, retta da padre Carmelo Sanguedolce, festeggia il centenario della elevazione a parrocchia, il 1° novembre del 1924, con un intenso programma di celebrazioni che vedranno presenti i quattro vescovi figli della nostra diocesi, ogni giorno, dal 29 ottobre al 1° novembre.

Martedì 29 alle 18 le famiglie che si sono sposate nella parrocchia accoglieranno mons. Francesco Lomanto arcivescovo di Siracusa che celebrerà la Messa solenne di apertura.

Il giorno seguente, mercoledì 30, si riuniranno nella parrocchia tutti i ministranti dal 1960 ad oggi per accogliere mons. Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa, che celebrerà l’Eucarestia.

Giovedì 31 ottobre saranno i catechisti, i ministri della comunione, il gruppo Marta e i collaboratori ad accogliere mons. Salvatore Rumeo, vescovo di Noto.

Nella giornata conclusiva, il 1° novembre, dopo il Rosario delle ore 17, tutti i parrocchiani e la Confraternita del SS. Rosario parteciperanno alla S. Messa giubilare delle 18 presieduta dal vescovo mons. Mario Russotto.

La chiesa di S. Maria del Rosario, eretta nel XVII secolo, ricostruita nel 1702, è stata ingrandita nel corso dell’800 con le donazioni degli aristocratici della città, come la campana, dono ex voto del principe Galletti, probabilmente la più antica: la data 1735 è incisa con la dedica sul bronzo, i cui rintocchi, oltre a battere le ore, tradizionalmente accompagnano i momenti cruciali della vita dei sancataldesi: all’alba svegliava gli operai per andare al lavoro, alle otto ricordava agli scolari il dovere della scuola, a mezzogiorno la pausa dal lavoro e a mezzanotte invitava i nottambuli a rincasare.

Per i sancataldesi la campana suona anche le note del fischio “Vacabunnu va’ travaglia” che li fa riconoscere in qualsiasi parte del mondo si trovino, segno identitario inconfondibile in cui la devozione si unisce alla tradizione popolare.

Nel Giubileo del 2000 il nuovo portone di bronzo, realizzato dall’artista romano Ennio Tesei, esprime la connotazione cristologico-mariana della chiesa. Sono rappresentate infatti scene dell’Annunciazione, della visita di Maria a S. Elisabetta, della Natività, la Crocifissione con Maria ai piedi della croce, la Pentecoste e Maria, Madre della Chiesa, in cammino verso la Gerusalemme celeste.

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