San Cataldo. Riscossione tributi: i consiglieri de “Le Spighe” chiedono al Sindaco di diffidare la Soget

Chiara Milazzo
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“Bisogna rispettare i diritti dei contribuenti”, così i consiglieri de “Le Spighe” Mario Lupica, Massimo Emma e Chiara Fulco in risposta alle dichiarazione diffuse nelle ultime ore dal sindaco Comparato sulla questione Soget, la società che gestisce la riscossione dei tributi comunali. Nel comunicato l’ente dichiara che la Soget ha chiarito la gestione degli avvisi Tari 2019-2024 e ha indicato le modalità operative, recependo gli indirizzi del consiglio comunale a seguito dell’incontro con i rappresentati della società.

“In controtendenza con i toni trionfali dei più recenti comunicati – scrivono i consiglieri del movimento civico – non ci riteniamo soddisfatti dalla nota trasmessa dal concessionario lo scorso 15 dicembre e abbiamo chiesto al Sindaco di inviare a Soget una formale diffida per richiamarla al pieno rispetto dei diritti dei contribuenti e dell’atto di indirizzo approvato dal Consiglio Comunale”.

In sintesi, i consiglieri contestano la modalità operativa proposta da Soget (ricalcolo automatico solo sulla piattaforma PagoPA senza emissione di nuovi atti), ritenendola rischiosa per il contribuente e non conforme alla legge.

Ecco i punti chiave e le implicazioni dell’istanza:

1. La questione del Cumulo Giuridico vs. Materiale

Il punto centrale è il calcolo delle sanzioni per “infedele dichiarazione” reiterata negli anni.

Cumulo Materiale (applicato da Soget): Somma aritmetica di tutte le sanzioni per ogni anno (metodo più gravoso).

Cumulo Giuridico (richiesto dai Consiglieri): Applicazione della sanzione per la violazione più grave aumentata dalla metà al triplo (metodo più favorevole, previsto dall’Art. 12 del D.Lgs. 472/1997).

• Il problema: La determinazione della maggiorazione (da metà a triplo) è discrezionale. Senza un atto di rettifica formale, il cittadino paga una cifra senza sapere quale coefficiente sia stato applicato e senza una base giuridica certa che sostituisca l’atto precedente.

2. Il rischio della “Definitività” dell’Atto

I consiglieri sollevano un’eccezione giuridica corretta: se l’avviso di accertamento originale non viene formalmente annullato o rettificato in autotutela, esso rimane un titolo esecutivo valido per l’importo intero (quello errato).

Se il contribuente paga la cifra ridotta sul PagoPA “modificato”, ma l’atto originale non è rettificato, una futura verifica (magari da parte di un nuovo concessionario) potrebbe considerare quel pagamento come “parziale”, richiedendo le differenze e procedendo con la riscossione coattiva.

3. Autotutela Obbligatoria

L’istanza richiama l’istituto dell’autotutela obbligatoria: quando l’errore è manifesto e riconosciuto (come in questo caso, vista la nota Soget del 15/12/2025), l’amministrazione ha il dovere di annullare l’atto viziato senza che il cittadino debba presentare ricorso o istanza.

4. Il Contraddittorio Preventivo

Viene ribadita l’importanza dell’Art. 6-bis dello Statuto dei Diritti del Contribuente, che impone l’obbligo di invitare il cittadino a fornire chiarimenti prima di emettere l’atto (obbligo già vigente per l’IMU e che i consiglieri chiedono sia applicato anche alla TARI).

“In attesa che il sindaco dia seguito all’invito dei consiglieri intimando a Soget la rettifica formale – concludono – i contribuenti dovrebbero comunque monitorare i termini di 60 giorni dalla notifica per il pagamento della sanzione agevolata o per l’impugnazione davanti alla Corte di Giustizia Tributaria”.

Anche “Tradizione e futuro”, dopo aver ricevuto il riscontro della Soget all’atto di indirizzo approvato dal Consiglio Comunale la scorsa settimana, ha ritenuto di dover intervenire. “L’applicazione del cumulo giuridico e quindi l’applicazione di una sanzione unica per tutti gli anni, permetterà a chi dovrà pagare gli atti, di avere una sanzione minore rispetto a quanto notificato dalla Soget. Adesso, la nostra volontà, condivisa anche con altri gruppi consiliari, anche in occasione di un confronto nella giornata di ieri, è quella di invitare la Soget a rinotificare gli atti corretti con il cumulo giuridico, cosicché il contribuente possa appurarne effettivamente l’importo corretto. Per noi la questione non è ancora conclusa, serve massima chiarezza e certezza, per garantire al massimo i diritti del contribuente”.

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