Ritorna a vivere, nel cuore del centro storico di Caltanissetta, la chiesa della Provvidenza, che, dopo anni di chiusura e poi, finalmente, di restauri, riapre al culto con una solenne celebrazione presieduta dal Vescovo mons. Mario Russotto, alle ore 18 di giovedì 11 dicembre.
È stata fondata probabilmente nel XVI secolo ( la Confraternita S. Maria della Provvidenza è documentata dal 1547) nella fase di espansione demografica della Caltanissetta dei Moncada, in cui si costruì un intero nuovo quartiere per ospitare i nuovi artigiani, mercanti, borghesi che sviluppavano le loro attività nella capitale della Sicilia interna, sede della corte della famiglia aristocratica più ricca e potente dell’isola.
Profondamente legata alla storia sociale della città, diventa parrocchia nel 1924 per volontà di mons. Giovanni Jacono, a metà del ‘900 si sono sposati davanti al suo altare Gaetano Costa e Leonardo Sciascia, e sulla scalinata che la collega alla via XX settembre l’8 marzo del 1954 fu uccisa Santina Cannella, la ragazza che voleva studiare, vittima di femminicidio.
Oggi il quartiere è spopolato di nisseni e popolatissimo di cittadini provenienti da ogni parte del mondo, è il più multietnico della città e la chiusura delle mura accoglienti della chiesa in tutti questi anni ha fatto mancare un presidio di socialità, di integrazione, di solidarietà, in un’area che è sempre più esposta al degrado.
Il restauro della chiesa, oggi Rettoria affidata alla parrocchia San Giuseppe, guidata da padre Angelo Spilla, è stato finalmente realizzato, rivelando i tesori di una bellezza antica, con degli affreschi particolarissimi, in bianco e nero, sulle arcate del soffitto, e quattro piccoli altari, dedicati al SS. Crocifisso, alla Madonna di Lourdes, a S. Alfonso de’ Liguori e a S. Maria Maddalena, che accompagnano lo sguardo verso il quadro centrale, opera pregevole di Tommaso Pollace (1748-1830), della Madonna della Provvidenza con il Bambino, soccorritrice degli ultimi e consolatrice degli afflitti.
La riapertura al culto e alle attività pastorali, oltre al valore spirituale e religioso, è un segno importante di rigenerazione urbana in uno dei quartieri più abbandonati del centro storico, in cui la metà degli edifici sono fatiscenti o disabitati, o spesso abitati in condizioni di massimo degrado da famiglie di lavoratori immigrati. Qualche anno fa è stato realizzato, a pochi metri dalla chiesa, un esperimento importante di ristrutturazione di alcuni edifici, risanati ed assegnati a famiglie in graduatoria per gli alloggi popolari: un esempio che andrebbe generalizzato in tempi rapidi, perché potrebbe invertire la tendenza all’abbandono del centro storico, ripopolandolo di famiglie giovani e recuperandone la vivibilità.
Il parroco padre Angelo Spilla è illuminato dalla gioia per il traguardo raggiunto: dopo la chiesa dell’Assunta, riaperta alcuni mesi fa, la Provvidenza è la seconda rettoria della parrocchia ad essere restituita alla comunità, splendidamente restaurata: “Dopo quattro anni di chiusura al culto e un anno di lavori di consolidamento e messa in sicurezza, si riapre la chiesa parrocchiale di S. Maria della Provvidenza. I documenti più antichi la datano nel 1619, sorta nel quartiere Zingari, chiesetta poi ampliata nel 1817 e un anno dopo venne rifatta la facciata esterna. Nel 1921 mons. Giovanni Jacono consacrò l’altare maggiore“.
Da sempre legata alla devozione del popolo lavoratore, della città e della campagna: “La festa liturgica ricade il 21 novembre – continua padre Angelo – presentazione della Beata Vergine Maria, durante la quale vengono benedetti i sacchettini con grano di frumento che servono per la semina.
La grazia del Signore ci porta adesso non solo a riaprire al culto questa meravigliosa chiesa, ricca di storia, di fede, di arte e di tradizione, ma ci permette anche di ritornare a pregare in questo luogo per “incontrarci con Maria” che, come è scritto in alto all’abside della Chiesa, ci invita a ripetere le stesse parole del suo Magnificat: “Esurientes implevit bonis” “Ha ricolmato di beni gli affamati”.
Mi auguro che la chiesa della Provvidenza torni ad essere luogo di pellegrinaggio e di preghiera – conclude padre Spilla – ove, per mezzo della Vergine Santissima, i nostri cuori si innamorano di Gesù- A Lei chiediamo che provveda copiosamente ai bisogni di tutta l’umanità”.











