Era già tutto previsto, predisposto, concordato. Fuori dal Consiglio comunale, nella segreteria di un notabile del partito di maggioranza relativa di cui non si conosce neppure chi sia il segretario cittadino o provinciale.
Un gioco delle parti di piccolo cabotaggio, di una maggioranza prudente e in molti casi impacciata, per eleggere senza incidenti di percorso il Presidente del Consiglio ed il Vice-presidente di minoranza scelto dalla maggioranza, senza nemmeno il passaggio formale di una riunione dei capigruppo..
Il grande tema dell’acqua lasciato fuori dai lavori dell’Aula, nonostante un Ordine del Giorno presentato da Roberto Gambino per impegnare il Sindaco a coinvolgere subito la Presidenza della Regione per trovare soluzioni immediate alla sete insostenibile dei nisseni, rinviato alla prossima seduta. A data da destinarsi.
Un debutto sottotono in questa seduta, modesto il profilo di quasi tutti gli interventi, con avventurose motivazioni procedurali, con qualche gag involontaria sui prelievi per il rinvio di punti all’ordine del giorno che hanno spiazzato persino il segretario generale.
Palazzo del Carmine non ascolta più le parole della politica da tempo ormai e non sarà facile ri-alfabetizzare, se lo vorranno, i rappresentanti del popolo sovrano (almeno di quello che è andato a votare).
Assenti le identità dei partiti, specialmente a sinistra, con una opposizione che si è definita rilevante per essere riuscita ad esprimere otto schede bianche nell’elezione del presidente del Consiglio e un solo intervento di impianto politico, e con una maggioranza di centro-destra che finora si è definita soltanto numericamente, con i primi distinguo del gruppo border-line “non coinvolto” nelle decisioni che è uscito dall’aula al momento di votare il vice-presidente. Siparietti da Prima Repubblica.
La percezione del clima non promette molto di buono, perché non emerge un confronto né tanto meno un conflitto di idee, di progetti, di visioni contrapposte e la questione dell’acqua sarebbe stata un inizio almeno più qualificante.
Soltanto un po’ di tattica, forse anche questa telecomandata, come se si desse per scontato che il campo in cui si gioca la partita importante non è quello che si vede. E forse neppure c’è.
Si è celebrata, con l’emozione di una recita scolastica, l’ininfluenza della nostra città e, finora, l’insufficienza della sua classe dirigente.