Un tempo diverso, un secondo fuori

Tonino Cala
Tonino Cala 163 Views
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“Ad un certo punto della sua vita si rese conto che si era stancato delle tante chiacchiere di paese, pubbliche e private. E decise di allontanarsi, di condurre unicamente una vita privata, dedicandosi al lavoro e alla famiglia. Era stato un personaggio pubblico ma non lo era più per sua convinta scelta.
Ricordava poco chi fosse stato e cosa aveva fatto. Gli piaceva scrivere per diletto. Scriveva. E lo faceva per stare bene con sé stesso, per volersi bene.
Gli altri erano molto distanti per via del suo desideroso ritorno al privato. Aveva maturato le sue scelte di autonomia e allontanamento dagli altri. Da giovane gli piaceva la politica ma per caso si era ritrovato a fare politica.
Gli piaceva l’impegno sociale ma aveva deciso di staccarsi, non capiva più le motivazioni degli altri che si impegnavano anche per la cultura! Con il Covid era mutato il mondo, la società si era trasformata e anche lui era cambiato. Con gli anni era maturato e preferiva fare una vita più tranquilla e distesa, dedicandosi alla
scuola e alla casa.
Per decenni aveva ascoltato gli stessi discorsi di sempre: le stesse promesse, le stesse lamentele, lo stesso vittimismo individuale e collettivo! E sapeva anche che avrebbe perso le sue amicizie di un tempo.
Era stata la sua scelta, giusta o sbagliata che fosse, aveva deciso di prendere un’altra strada, la sua strada. Non era un romanzo, non era un film: era la sua vita!
Altri come lui avevano preso la stessa decisione. Per campare sereno e senza inutili fastidi, prossimo alla vita, vicino a quelli che nessuno vede, agli assenti per varie ragioni. Vicino a chi non ha parola ed è un invisibile! Era questa la sua nuova vita, distante dal caos delle congetture e dagli sproloqui di paese. Era diventato un apolide, come i suoi racconti apolidi che scriveva sui social. Cittadino del mondo e apolide nella sua terra”.

Capisco che molti vanno in giro, anche sulle stradi principali dei loro paesi e delle loro città, credendosi padreterni i maschi e madonne le femmine. Ma non è realisticamente così. Gli sbruffoni e i prepotenti sono senza spina dorsale e si cancellano dalla mente. A loro va la nostra compassione.
Quando i rappresentanti del governo nazionale o delle amministrazioni locali affermano che tutto va bene, dicono il falso e sanno di mentire. Purtroppo, non c’è una adeguata opposizione ma quando la neve si scioglierà si vedranno le buche profonde! Non è concreto e realistico dire che tutto va bene. Anche il chiasso delle feste copre tutto!

La premier fa l’elenco di tutti i successi governativi ma è veramente così? Tutto perfetto? Neanche una pecca? E le opere fatte sono a beneficio di tutti? I cittadini tutti fanno parte di questa nazione o paese, pur pagando le loro tasse agli enti per riceverne i servizi?

In democrazia tutte le domande serie e critiche sono legittime! Il sole, la gioia, la solarità dello sguardo, l’espressione soddisfatta del volto non deve manifestarsi solamente in estate e in primavera: il tempo dell’apertura e del dialogo, il tempo del mare e del sole, il tempo della rinascita e del cambiamento. Anche in autunno e in inverno, si desidera il caloroso abbraccio, lo sguardo luminoso, gli occhi brillanti che risplendono alla luce del sole, la gioia intensa che è amore per la vita. Lo diciamo a quelli che fingono perché sono avidi, assetati di denaro e di potere.

Lasciate entrare nella vostra vita un raggio di sole e sorridete con noi! Non siate schiavi dei vostri fantasmi e delle vostre ombre silenti.


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