“UNA LETTERA DI DIO SCRITTA CON L’INCHIOSTRO DELL’ONESTA’”

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COMMOSSO RICORDO DEL VESCOVO AL FUNERALE DI MARIO PARUZZO

Sei stato una lettera di Dio scritta con l’inchiostro dell’onestà e il pane dell’amore” con queste parole il vescovo Mario ha concluso la sua toccante omelia dei funerali di Mario Paruzzo, fondatore della omonima tipografia editrice, che ci ha lasciati a 93 anni dopo una lunga vita dedicata al lavoro e alla famiglia, che continua la sua opera.

Aveva cominciato a lavorare a 14 anni, e 70 anni fa ha deciso di prendere una piccola tipografia in cui lavorare in proprio, quando ancora i testi in tipografia si componevano lettera per lettera, e ha cominciato così un’opera di redenzione nella nostra città. Perché i padri gli portavano i figli ragazzi affinché insegnasse loro il mestiere, ma soprattutto l’arte della vita, la serietà, l’onestà, la dedizione al lavoro, che ha insegnato loro con poche parole e moltissimo esempio”.

La chiesa di S. Pietro, gremita fino all’inverosimile, ha testimoniato la presenza riconoscente e l’affetto della città, a partire dalla grande famiglia dei lavoratori dell’azienda che aveva fondato, che lo hanno sempre sentito vicino come un padre, lui che non aveva mai dimenticato di essere stato un lavoratore come loro e che li aveva fatti crescere, professionalmente e umanamente, valorizzando il lavoro di tutti.

Mario Paruzzo è stato un innovatore, coraggioso nel suo campo, aperto alle novità ma estremamente saggio nella gestione della sua azienda. Garbato, ironico e sempre molto gentile, capace di empatia naturale, osservava e comprendeva in profondità le persone e i contesti in cui si trovava ad operare, con una vocazione da educatore, dei suoi tre figli, Mariella, Michele e Giuseppe, e di tutti i collaboratori che erano affidati alla sua autorità, mai impositiva ma sempre autorevole, gestita con l’esempio e l’equilibrio nell’umiltà di chi non vuole smettere mai di imparare.

Profondamente cristiano, coerente nella testimonianza di tutta la sua vita con la fede che professava e viveva, il suo lavoro di artigiano e poi di imprenditore ha contribuito a scrivere pagine di storia della nostra città, rappresentando in modo esemplare, per 70 anni, quell’umanesimo del lavoro che appartiene alla tradizione migliore della società nissena e del suo popolo.

Foto di ETTORE GAROZZO

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