Villalba intitola un piazzale a mons. Giuseppe M. Vizzini, Vescovo di Noto (1913-1935) con Mons. Salvatore Rumeo, il Vescovo di Noto di oggi

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Due vescovi di Noto, la diocesi gemella rispetto a quella di Caltanissetta, istituite entrambe nel 1844, legati dalla comune provenienza dal territorio nisseno: mons. Giuseppe Maria Vizzini, villalbese, Vescovo di Noto dal 1913 al 1935, a cui il Comune di Villalba l’8 agosto intitolerà un piazzale cittadino, e mons. Salvatore Rumeo, figlio della Chiesa nissena, attuale Vescovo di Noto che presiederà la Messa solenne in chiesa madre l’8 agosto alle ore 19.

Nel 90° anniversario della morte di mons. Giuseppe M. Vizzini l’amministrazione comunale di Villalba, guidata dalla Sindaca Maria Paola Immordino, ha deciso di intitolargli uno spazio urbano, dove è stata collocata una statua di Cristo Redentore, generosamente donata dal concittadino Gaetano Mendola.

Tutta la comunità villalbese, a cominciare da quella parrocchiale, guidata dall’arciprete Don Marko Cosentino, impegnata nei festeggiamenti per il Patrono S. Giuseppe, si ritroverà nella memoria del prelato, nato a Villalba il 10 novembre 1874, laureato in Filosofia e Teologia, stimato docente presso gli atenei pontifici romani, nominato Vescovo di Noto da S. Pio X il 19 agosto 1913, a soli 39 anni, in un periodo storico in cui l’età media dei vescovi siciliani era di 56 anni.

Figlio di contadini, il giovane Giuseppe Vizzini si era subito distinto per l’intelligenza brillante l’interesse allo studio ed era entrato giovanissimo nel seminario nisseno, durante l’episcopato di mons. Giovanni Guttadauro, che nel 1888, appena terminato il Ginnasio, decide di mandarlo a studiare a Roma, presso la Scuola Apostolica fondata da padre Filippo Valentini, dove si laurea, e successivamente presso l’Istituto di alta letteratura fondato da Leone XIII dove si diploma in Lettere italiane, latine e greche.

Dalle aule accademiche passa alla docenza presso gli atenei pontifici ed il Seminario Romano, e quindi da Vescovo in Sicilia, dove non aveva vissuto nessuna esperienza pastorale, è più l’espressione del “clero romano” che Papa Pio X promuove, nominando in Sicilia, che era stata la patria del movimento cattolico sturziano, diversi Vescovi di provenienza o di formazione romana, anche per contrastare le tendenze moderniste e restaurare la “societas christiana” che i processi di secolarizzazione e il laicismo dello Stato liberale andavano disgregando.

Giorgio La Pira considerò Mons. Vizzini “maestro di spiritualità e di cultura evangelica!” e ‘impegno culturale e formativo in direzione del clero e di tutta la comunità ha sicuramente qualificato il suo ministero episcopale, anche nei 22 anni di permanenza a Noto.

Oggi il riconoscimento del suo paese natale. La Sindaca Maria Paola Immordino ha dichiarato: “Si tratta di un doveroso omaggio alla memoria di un uomo di chiesa che ha dedicato la sua vita al servizio pastorale. Si è distinto non soltanto per la sua vocazione cristiana, ma anche per essere stato un’autentica guida spirituale per i numerosi fedeli che ha incontrato oltre che uno stimato insegnante contribuendo in maniera significativa alla formazione del clero. A novant’anni dalla sua morte finalmente Villalba, il paese che gli ha dato i natali, avrà una piazza che porta il suo nome, a ricordo del suo esempio e del suo illustre operato”

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