Caltanissetta: piantati 10 ligustri in memoria delle vittime delle Foibe

Ludovico Falzone
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Alla cerimonia era presente anche il nipote di Luigi Bruno, nisseno vittima dell’eccidio

A Villa Monica, il 10 febbraio, Giornata del Ricordo, si è svolta la cerimonia commemorativa delle vittime delle Foibe. Un momento di riflessione al quale, insieme al sindaco Walter Tesauro e gli assessori Salvatore Petrantoni ed Ermanno Pasqualino, hanno partecipato autorità civili e militari.

Presente anche Luigi Stella, nipote di Luigi Bruno, il poliziotto nisseno che, nel 1945 a Fiume, è stato torturato dai partigiani di Tito ed è scomparso nelle foibe: “Per troppi decenni questa vicenda è rimasta insabbiata e ignorata. Ringrazio chi, con determinazione e tenacia, si è trasformato in uno speleologo della memoria andando a scavare nelle buie profondità della storia riportandola alla luce” ha commentato dopo aver ascoltato un brano tratto dai ricordi della madre, Anna Maria Bruno Stella.

Sono stati piantati 10 arbusti di Ligustro per circondare e proteggere simbolicamente l’albero di ulivo che è stato piantumato in ricordo delle vittime delle foibe. Deposto anche un mazzo di rose rosse davanti la stele che, nel 2020, Caltanissetta Protagonista aveva eretto nel giardino pubblico per ricordare l’eccidio accompagnandola con una targa sulla quale era stato scritto “il rispetto verso gli altri è infinitamente più profondo di ogni foiba”.

Una lastra in ceramica vandalizzata a pochi giorni dalla sua istallazione ma che non abbiamo voluto sostituire proprio per sottolineare come il ricordo e la memoria non possono essere cancellati con semplice atto violento e che il dolore di una ferita non scompaiono con facilità” ha spiegato l’assessore Salvatore Petrantoni.

Il ricordo di questa tragedia non va ricondotto esclusivamente a una commemorazione in questo giorno. La famiglia Bruno è l’emblema di una storia dolorosa, del sacrificio di un uomo e di un intero popolo. Noi abbiamo il dovere di rispettare questa memoria e, contestualmente, di trasmetterla non soltanto il 10 febbraio di ogni anno ma ogni giorno di ogni anno – ha concluso il sindaco Tesauro ”.

Quella vissuta dal popolo giuliano-dalmata è stata una vicenda complessa nella sua genesi e nella sua evoluzione , forse, anche per questi motivi è stato difficile farla emergere. Racconta l’agonia di tante persone perseguitate soltanto perché italiane, e isolate nel dopoguerra perché considerati profughi nella propria terra. La data del 10 febbraio è stata scelta perché corrisponde alla firma dei trattati di pace di Parigi del 1947, che consegnarono l’Istria, la Dalmazia e il Quarnaro alla Jugoslavia. Il primo anno in cui si celebrò il Giorno del ricordo fu il 2005. In quell’occasione il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi emise un comunicato, nel quale esprimeva la propria soddisfazione per l’istituzione della solennità: rivolgendo il proprio pensiero “a coloro che perirono in condizioni atroci nelle Foibe […] alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia”.

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