Attivisti pro-Antenna al sit-in sulla collina di S. Anna il 23 giugno

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Non demordono i cittadini nisseni che, accogliendo l’invito del Comitato per l’Antenna RAI e di Legambiente, hanno partecipato al sit-in davanti ai cancelli che delimitano l’area dell’Antenna, lunedì 23 giugno, per ribadire la loro opposizione alla cancellazione del simbolo identitario dallo skyline di Caltanissetta.

il dott. Renato Mancuso, presidente del Comitato per l’Antenna che da anni sostiene il progetto di valorizzazione dell’Antenna RAI e di tutta l’area in cui sorge, ha sintetizzato così la posizione degli attivisti:

Noi contestiamo nel merito e nel metodo la determinazione di giungere alla revoca del decreto di vincolo culturale. Prima di tutto perchè la relazione tecnica su cui si fonda il decreto di revoca è una relazione tecnica di Rai way, peraltro dello studio Draghi-Ardito che era lo stesso che nel dicembre 2019 aveva dichiarato che l’antenna aveva tre mesi di vita e sarebbe dovuta crollare a marzo del 2020. Noi tutti vediamo che l’antenna non è crollata nel 2020, siamo convinti che non crollerebbe nemmeno adesso, ma in ogni caso è inconcepibile che un provvedimento di una pubblica autorità, come la Soprintendenza e la regione Siciliana, Dipartimento Beni Culturali fondino il proprio convincimento, così grave, su una relazione di parte. Noi vogliamo che si sospendano i lavori e si faccia velocemente una relazione tecnica d’ufficio e si accertino le reali condizioni del bene. Dopo di che si valuteranno le azioni più opportune da porre in essere. In ogni caso l’idea di procedere alla demolizione e alla successiva ricostruzione è pur sempre un’idea enormemente meno dannosa rispetto a quella della pura e semplice demolizione. Non riteniamo che ciò sia incompatibile con il vincolo culturale, sicuramente non è incompatibile con il vincolo paesaggistico, vincolo tuttora presente nell’area dell’antenna, perchè abbiamo visto che in altre analoghe occasioni, di edifici di vario genere tutelati da vincolo paesaggistico, è stato consentito di procedere alla demolizione in casi di emergenza e alla ricostruzione puntuale. Riteniamo che anche in questo caso si possa fare. Terzo punto, la Soprintendenza non ha considerato che il bene è tuttora vincolato dal punto di vista paesaggistico, non solo l’area della collina di S. Anna, ma anche l’antenna RAI, e questo non consentiva alla Soprintendenza di potere esprimere il nulla osta rispetto alla demolizione”.

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