I dati dell’Osservatorio di Openpolis
Prima settimana di agosto, picco delle vacanze per gli italiani, ma la realtà non è soltanto quella dei bollettini del traffico autostradale. Il 30% delle famiglie con uno o due figli non può permettersi una settimana di vacanza lontano da casa e la percentuale sale al 45% per le famiglie con tre o più figli a carico.
Uno studio di Openpolis ha monitorato il fenomeno su tutto il territorio nazionale, evidenziando come sia più grave soprattutto al Sud e per le famiglie monoreddito.
Il peso negativo di questo dato si scarica sui più piccoli, i bambini, che vengono privati di un’esperienza formativa fondamentale, da condividere con le famiglie, riqualificando le relazioni intrafamiliari proprio nel periodo della sospensione delle attività scolastiche.
Il diritto al gioco e al tempo libero, riconosciuto dalla Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia, viene così deprivato dalla discriminazione sociale che non consente alle famiglie non agiate di offrire ai propri figli una vacanza adeguata.
I dati sulla povertà educativa anche in Italia si fanno sempre più analitici, e Openpolis fa rilevare come “dietro ogni statistica sulla deprivazione c’è un genitore che deve rispondere se sia in grado o no di permettere a suo figlio di “partecipare a gite ed eventi scolastici”, o di “invitare a casa degli amici per giocare e mangiare insieme”, oppure di avere “un posto tranquillo con spazio e luce a sufficienza per fare i compiti”.
Deprivare i bambini di esperienze di conoscenza, di misurarsi con situazioni e ambienti nuovi, e di farlo insieme alle famiglie, è un vulnus grave al diritto allo sviluppo armonico ed equilibrato che la nostra Costituzione più volte riconosce come inalienabile, a partire dalle generazioni più giovani.
Le politiche per le famiglie e gli incentivi alla natalità, di cui si parla più di quanto non si agisca, dovrebbero tenere conto anche di questi dati