“Chiese madri nella diocesi di Caltanissetta” si presenta il volume venerdì 25 ottobre

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UN PREZIOSO VOLUME NEL 180° DELLA DIOCESI A CURA DEL CENTRO STUDI “CAMMARATA”

Un testo prezioso per la conoscenza dei luoghi simbolo delle identità del nostro territorio: le chiese madri, in tutti i 17 comuni della diocesi di Caltanissetta, analizzate nel contesto storico in cui sono nate e nel quale hanno inciso, nelle caratteristiche architettoniche e artistiche e nel patrimonio inestimabile di beni culturali di cui sono scrigno.

È il contributo del Centro Studi “Arcangelo Cammarata” di S. Cataldo, diretto da padre Massimo Naro, al 180° anniversario di fondazione della diocesi di Caltanissetta, celebrato con grande solennità durante tutto il 2024. Il volume, curato dal prof. Luigi Bontà, sarà presentato venerdì 25 ottobre alle 18 nella Cripta della Cattedrale, con un incontro di studi, introdotto dal parroco mons. Gaetano Canalella, che vedrà come relatore, oltre al prof. Bontà, il prof. Raffaele Manduca, docente di Storia moderna all’Università di Messina e autore di importanti studi sulla storia religiosa della Sicilia.

“Domus specialis. Chiese Madri nella diocesi di Caltanissetta” è il titolo del volume, edito da Lussografica, impreziosito da una ricca documentazione fotografica a cura di Lillo Miccichè, che raccoglie 15 saggi di autori diversi, studiosi del nostro territorio: Rosanna Zaffuto Rovello (La casa di Dio e la porta del cielo: la cattedrale S. Maria La Nova), Luigi Bontà (S. Cataldo, Serradifalco, Acquaviva e Bompensiere), Giuseppe Canalella (Mussomeli), Filippo Falcone (Sommatino), Vito Pietro Giangreco (Santa Caterina), Salvatore Falzone (Calascibetta e Montedoro), Giuseppe Giugno (Delia), Alessandro Barcellona (Vallelunga), Carlo Pio Adeodato Petix (Milena), Vincenzo Nicastro (Campofranco), Giuseppe Geraci (Resuttano), Arcangelo Vullo (Marianopoli), Antonio Guarino (Villalba), Gero Di Francesco (Sutera). Sull’architettura delle facciate delle Madrici un saggio ulteriore di Giuseppe Giugno.

Le chiese madri hanno costruito nei secoli passati l’identità culturale e l’orientamento morale, oltre che spirituale, delle comunità del nostro territorio, spesso sono state l’unica presenza autorevole in paesi lontani da ogni altra autorità istituzionale, riferimento per uomini e donne di tutte le età, spesso anche unica difesa, o almeno protezione, nei confronti delle tante ingiustizie che si consumavano a spese dei più deboli, l’unico luogo, fino all’ultimo dopoguerra, in cui le donne potevano vivere un’esperienza di partecipazione allo spazio pubblico delle comunità e ricevere una formazione personale che le sostenesse in una società in cui erano pesantemente discriminate.

Come ha sottolineato don Massimo Naro “la Chiesa Madre è stata per lungo tempo parte integrante della vita comunitaria e sociale, come una sorta di “fontana del villaggio”, per usare un’espressione suggestiva di Papa Giovanni XXIII. Le vicende di vario tenore, che costituiscono la sua storia, rappresentano un capitolo fondamentale della storia della Chiesa locale”.

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