È un post amaro quello del Comitato protesta acqua a Caltanissetta, il profilo facebook delle Mamme per l’Acqua che per 12 giorni hanno manifestato in diversi punti della città, facendosi sentire, con determinazione ma sempre civilmente e senza violenza, e conquistando l’attenzione dei media nazionali sulla drammatica emergenza idrica che ormai da mesi colpisce Caltanissetta.
Ieri sera si sono fermate, con questo messaggio sul loro gruppo:
“Buonasera visto le minacce di morte ricevute oggi, il comitato da stasera si ferma non per paura! ma semplicemente perché ci siamo stancati di essere sparlati giudicati e siccome abbiamo famiglia perché siamo semplici mamme che protestiamo per tutti i cittadini e ripeto pure minacciate dai cittadini noi ci fermiamo lasciando ad altri cittadini la volontà di trovare altre soluzioni!
Ringraziamo chi ci ha supportato fino ad oggi un abbraccio forte a chi ci è stato vicino del resto quello che volevamo è stato far conoscere a tutto il mondo attraverso i telegiornali il disagio dei nisseni, che si muovevano per aiutare anziani e disabili e la turnazione quindi su questo siamo soddisfatti che abbiamo raggiunto i nostri obiettivi mostrando la nostra civiltà ed educazione ricevendo anche complimenti oltre non possiamo!
Speriamo con tutto il cuore che tutto si risolva per il bene di tutti ancora un abbraccio da tutti noie un ringraziamento a tutte le forze dell’ordine che ci hanno accompagnato in queste proteste”.
Sono riuscite a sollecitare due dirette Tv su La7 e servizi in tutti i telegiornali più importanti, hanno preso la parola in Prefettura e in Consiglio comunale inchiodando alle loro responsabilità i “signori dell’acqua”, con la forza di chi riesce a gestire case e famiglie, bambini e anziani, disabili e igiene, senza la sicurezza di poter contare sulla risorsa minima della civiltà urbana: l’acqua.
Razionata, senza pressione sufficiente, con turbi sempre più lunghi, rotture imprevedibili, imprevisti continui, rifornimenti in piena notte: è questa la quotidianità di migliaia di famiglie nissene, ancora senza nessuna luce in fondo al tunnel, senza risposte dalla Regione, con la debole promessa di poter mantenere i turni ogni sei giorni come se fosse un grande successo.
Le Mamme per l’acqua non si volevano arrendere, ma sono state lasciate sole: speriamo che il testimone della loro protesta sia raccolto da altri cittadini, sindacati, forze politiche, associazioni, che si mantenga alta l’attenzione sulla città assetata e disperata che subisce ancora i danni irreparabili di una politica senza visione e senza prospettive che danni inquina la vita democratica in Sicilia.
Tanto da far sembrare che tutto questo sia normale.
Foto Lillo Miccichè