Si saprà il 28 marzo 2025 se Mazzarino avrà vinto la sfida di diventare Capitale della Cultura italiana nel 2027. La cittadina barocca, capitale dello stato feudale dei Carafa Branciforti è l’unica realtà siciliana tra le 17 città concorrenti, quasi tutte meridionali (14 su 17).
Il dossier con la documentazione è stato presentato pochi giorni fa (i termini scadevano il 26 settembre) ed è stato curato per il Comune di Mazzarino dal prof. Roberto Grossi, che lo ha presentato in anteprima alla cittadinanza presso il Teatro comunale, sottolineandone gli elementi di innovazione e di sostenibilità, finanziaria ed ambientale, evidenti anche nel titolo del progetto: “Mazaris, il grano e le identità plurali” che sottolinea la scelta della difesa della biodiversità nell’economia del territorio.
La storia di Mazzarino non è soltanto archeologica, architettonica o religiosa: tra ‘800 e ‘900 è stata un epicentro importante delle lotte del movimento contadino per il riscatto dal latifondo e dai privilegi nobiliari, mettendo in campo generazioni di intellettuali che si sono spesi generosamente in queste battaglie di civiltà.
Il sindaco Domenico Faraci, nel presentare il progetto, ha sottolineato la capacità di fare rete in sinergia con altre istituzioni culturali del territorio: il Parco archeologico della Villa del Casale di Piazza Armerina e Morgantina, il Geopark “Rocca di Cerere”, il Distretto Val di Noto e la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta, che ha ringraziato per la preziosa collaborazione. Il progetto presentato al Ministero della Cultura prevede infatti sedici iniziative, da realizzare in collaborazione con i territori di Piazza Armerina, Aidone, Pietraperzia, San Cono, Riesi, Butera e i Comuni del Distretto Val di Noto.
Di buon auspicio, proprio in questi giorni, la presentazione di un evento filatelico in prospettiva di Mazzarino Capitale della Cultura 2027: un annullo postale dedicato al progetto.
Sono 17 le città che hanno perfezionato la propria candidatura a Capitale italiana della Cultura 2027, dopo aver presentato la proposta progettuale entro la scadenza del 26 settembre prevista dal bando:
1. Acerra (provincia di Napoli, Campania) “I Segreti di Pulcinella”
2. Aiello Calabro (provincia di Cosenza, Calabria) “Ajello terra antica et grossa et nobile et civile…”
3. Alberobello (provincia di Bari, Puglia) “Pietramadre”
4. Aliano (provincia di Matera, Basilicata) “Terra dell’altrove”
5. Brindisi (Puglia) “Navigare il futuro”
6. Caiazzo (provincia di Caserta, Campania) “La bellezza delle piccole cose”
7. Gallipoli (provincia di Lecce, Puglia) “La bella tra terra e mare”
8. La Spezia (Liguria) “Una cultura come il mare”
9. Mazzarino (provincia di Caltanissetta, Sicilia) “Mazaris, il grano e le identità plurali”
10. Morano Calabro (provincia di Cosenza, Calabria) “Morano Calabro: Le Quattro Porte del Sapere. Un Viaggio tra Cultura, Scienza, Natura e Spiritualità”
11. Pompei (provincia di Napoli, Campania) “Pompei Continuum”
12. Pordenone (Friuli Venezia Giulia) “Pordenone 2027. Città che sorprende”
13. Reggio Calabria (Calabria) “Cuore del Mediterraneo”
14. Sant’Andrea di Conza (provincia di Avellino, Campania) “Incontro tempo”
15. Santa Maria Capua Vetere (provincia di Caserta, Campania) “Cultura Regina Viarum – Spartacus Resurgit”
16. Savona (Liguria) “Nuove rotte per la cultura”
17. Taverna (provincia di Catanzaro, Calabria) “Bellezza interiore”
In un comunicato del 28 settembre il Ministero della Cultura ha reso noto che: “I dossier, che contengono il progetto culturale della durata di un anno, inclusivo del dettaglio del cronoprogramma e delle singole attività previste oltre che della valutazione di sostenibilità economico-finanziaria, saranno valutati da una giuria di esperti che esaminerà le candidature e selezionerà un massimo di dieci finaliste entro il 12 dicembre 2024.
Tra le finaliste verrà scelta la città vincitrice per il 2027 dopo le audizioni pubbliche, che dovranno svolgersi entro il 12 marzo 2025, per la presentazione e l’approfondimento del dossier di candidatura alla giuria.
La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 28 marzo 2025.
La vincitrice riceverà un contributo finanziario di un milione di euro per realizzare gli obiettivi perseguiti dal progetto di candidatura e far diventare il dossier un programma di azione per mettere in mostra, nel periodo di un anno, la propria ricchezza culturale e attuare le possibilità di sviluppo offerte dalla nomina”.