Padre Enrico Schirru Sancataldese onorario

Chiara Milazzo
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E’ ufficialmente sancataldese Padre Salvatore Enrico Schirru, il frate mercedario che con il suo inconfondibile accento sardo e l’imponente portamento da 25 anni è una presenza familiare per i cittadini. Per questo il Comune di San Cataldo, su iniziativa della Comunità Mercedaria, ha voluto conferirgli la Cittadinanza onoraria, in occasione, tra l’altro, del 38esimo anniversario di sacerdozio. Il ricordo dell’ordinazione si terrà domani, 20 dicembre, alle 20, nella parrocchia Santa Maria della Grazie, il Convento dove Padre Enrico è stato trasferito nel settembre del 2000.

A confermare quante spalle siano state confortate dalla sua rassicurante mano è stata la presenza del numeroso pubblico che ha riempito la gradinata dell’aula consiliare, testimonianza concreta dell’obiettivo missionario raggiunto. Già cappellano del carcere minorile di Palermo, ad oggi della Casa di Reclusione di San Cataldo e della Casa di Cura “Regina Pacis”. L’associazione “Porta del Sole”, Radio Amore sono alcuni esempi della sua opera svolta “con spirito di umiltà, disponibilità e sensibilità, dando un significativo contributo alla crescita morale, civile e spirituale della Città di San Cataldo offrendo conforto alle persone, in particolare a quelle sofferenti e malate, a quelle che vivono ai margini della società, come poveri, immigrati, disadattati, carcerati, intrecciando la propria attività spirituale con le problematiche sociali e umane più immediate – come si legge nella pergamena consegnata dal primo cittadino. “Riconoscere ciò che di fatto la città già conosce – ha esordito il sindaco Comparato durante la seduta, raccontando l’importante presenza di padre Enrico. Manifestazioni di stima e affetto sono emerse dagli interventi dei consiglieri, che hanno concesso l’onorificenza all’unanimità.

Presente l’arciprete padre Alessandro Giambra e anche i rappresentanti della Polizia penitenziaria con la neo comandante del carcere di San Cataldo, Morena Cardaci.

Ad intervenire, tra gli altri, l’assessore alle Politiche sociali Salvatore Citrano che ha evidenziato quanto sia importante riuscire “ad arrivare dove le istituzioni non riescono ad arrivare”.

Un prete di strada, capace di stare accanto alle persone senza filtri, con uno stile diretto, autentico e profondamente umano- è stato definito dai promotori dell’iniziativa, durante la lettura della biografia, esposta dalla prof. Assunta Gallo Afflitto del Consiglio pastorale della parrocchia.

A seguire è stato riprodotto un video contributo con gli auguri da parte di tutta la comunità e degli amici che non potevano essere presenti, dalle tante associazioni culturali, di volontariato e dalle famiglie del territorio. Tra questi, il saluto di padre Eugenio Caramia, ma anche di Lello Analfino, il noto cantante.

Grazie per avermi accolto. Perché prima o poi i pazzi si incontrano – ha detto affettuosamente padre Enrico dopo il civico riconoscimento che ha dedicato a padre Samuele Salis, il sacerdote prematuramente scomparso nel 2021. Poi ha descritto le emozioni provate nel sentire le manifestazioni di affetto, lanciando nuove iniziative: un corso di formazione politica trasversale “per insegnare la dottrina del bene comune, l’unità” e una progettazione a favore dei giovani e per le politiche giovanili, perché “li stiamo perdendo nella Chiesa, ma anche nella politica”. Ha concluso l’intervento esortando a rafforzare la fede nelle tradizioni di cui San Cataldo è ricca.

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