Razzismo e xenofobia nella società senza cuore

Tonino Cala
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Recita un verso del Talmud: “Chi salva una vita salva l’intera umanità”. E ci sembrava sensato pensare che la vita fosse fatta per la vita, che bisogna amare la vita, che bisogna essere altruisti e salvare tante vite umane perché sul pianeta Terra ci può essere spazio per tutti, soprattutto per chi soffre, per chi ha fame e per chi scappa dalle guerre. Per quelli che sono abbandonati e non hanno nessuno, bambine e bambini. Ci sembrava!

E invece no. Governanti rigidi e chiusi, politici colonialisti e imperialisti, semplici cittadini razzisti e xenofobi che non vogliono che sia così. Non siamo un’unica razza umana, non siamo neanche animali, perché gli animali sono più sensibili e “più umani” di noi. Animali di qualsiasi colore della pelle e con tendenze sessuali svariate, anche gay e lesbiche, che fanno l’amore e che non si pongono il problema di uccidere per il piacere sadico, come fanno tanti uomini e donne, cattivi e malati.

Per rimanere soli su questo anfratto sconsolato, dopo il diluvio e il collasso di tutte le speranze umane, mondo immaginario di una catastrofe planetaria senza ritorno.  

Svanite le stelle della saggezza, scomparso qualsiasi riferimento etico, l’umanità si fa razza padrona, godimento mortifero del dominio e del dominare sull’altro, violando le leggi internazionali e il semplice buon senso della vita che si autoconserva e si riproduce con finalità etiche dotate di intelligenza, tali da fare pensare dopo un lungo itinerario storico: “ecco l’umanità progredita, ecco l’umanità che non soffre i drammi e le tragedie dell’evoluzione antropologica e geologica, delle trasformazioni sociali del lavoro, delle conquiste dei diritti civili individuali e collettivi”.

Finalmente gli uomini, dopo tutte le guerre, le deportazioni, le dittature, i massacri, gli eroi e i martiri inventati?

Esiste una politica liberale di destra che alimenta le spinte appropriative del turbo capitalismo, una destra del dio mercato che aumenta le disuguaglianze tra le classi sociali e gli uomini, con lo “scarto” di anziani e di disabili, per affermare stupide e ridicole supremazie inesistenti. Dopo che la storia ci ha insegnato che le razze non esistono e che sono state inventate dalla follia di pochi esseri umani!

Ma ci sono uomini e donne di destra che sono peggiori dei liberali di destra, che odiano lo straniero, che odiano il diverso, che odiano chiunque non la pensi come loro, non affezionati e impenetrabili al sentimento democratico che desidera la vita, il vivere, la giustizia sociale, l’armonia collettiva, l’integrazione e l’accoglienza degli altri.

Una destra amica dei torturatori criminali che giustifica con la ragion di stato l’orrore immondo e nauseante della violenza gratuita e della disumanità cinica.

E non si tratta, da parte di chi governa, di una legittima difesa della razza umana, piuttosto del terrore politico “agito” per confondere le idee dei cittadini e per farli sentire più sicuri, quando di fatto non esiste alcuna sicurezza né protezione da un finto e presunto male.

“Excusatio non petita accusatio manifesta”. Tutte le scuse sono buone per giustificare il male, l’inganno per dominare, l’opportunismo politico per comandare.

Non altro. “Ordine e disciplina” per tutelare la società?  O forse ordine e disciplina per ingannare gli elettori e acquisire il loro ingenuo consenso: “tanto, dopo il voto, non ricorderanno quello che avevo detto prima, quando ero all’opposizione!”.

Ma il governare non è un gioco per educande ben pettinate che vanno al supermercato delle libertà per comprarsi la fiducia ignara e sciocca dei cittadini.

Il governare non è la violazione costante dei principi e dei valori costituzionali e del diritto internazionale, anche se si è vestiti bene e con abiti firmati da fare sembrare che tutto funziona, e non importa poi se qualcuno non ha un lavoro e muore di fame.

No, in democrazia l’abito non fa il governante. Noi non possiamo e nel rispetto delle leggi proviamo sgomento e profondo disagio.

Nella speranza che possa sorgere un nuovo giorno del governo della politica che metta al centro la dignità dei cittadini e il valore irrinunciabile della preziosa democrazia.    

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