S. Cataldo 20 novembre: si presenta il libro di padre Biagio Biancheri

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La carità cittadina. Chiesa e società in Giacomo Cusmano” questo il titolo e il tema del libro di padre Biagio Biancheri, edito da Lussografica per il Centro Studi “Cammarata” che si presenta mercoledì 20 novembre alle 18,30 a S. Cataldo nell’Auditorium “G. Saporito”.

Dopo il saluto iniziale del dott. Salvatore Saporito, Presidente della BCC “G. Toniolo” e l’introduzione del dott. Giuseppe Bellante, Presidente generale dell’Associazione Giacomo Cusmano, relazionerà il prof. Salvatore Vacca O.F.M. ordinario di Storia della Chiesa presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia e responsabile del Centro Studi di Storia e Culture delle Chiese di Sicilia.

Sarà presente l’autore, padre Biagio Biancheri, arciprete-parroco della chiesa madre di Serradifalco, per diversi anni arciprete di S. Cataldo, città che quest’anno festeggia il 140° anniversario della presenza delle suore Bocconiste.

La presenza cusmaniana a S. Cataldo è stata feconda di esempi di carità e di impegno solidale per i poveri. Giacomo Cusmano (1834-1888), sacerdote palermitano, “medico dei poveri”, fondatore dell’Opera del Boccone del Povero, che offrì risposte di carità solidale di fronte ad una questione sociale che nella seconda metà dell’Ottocento, soprattutto in Sicilia, esasperava le disuguaglianze e le ingiustizie provocando l’emarginazione di interi gruppi sociali.

Cusmano raggiunse anche San Cataldo, nel 1884, assumendo la conduzione di un ex convento di cappuccini utilizzato per ospitare anziani ammalati, che vivevano in condizioni di estremo disagio, aiutato dalle Serve dei Poveri che raggiunsero la provincia nissena, aprendo nel 1855 una casa anche a S. Caterina Villarmosa dove misero la loro comunità al servizio dell’ospedale.

Lo studio di padre Biagio Biancheri approfondisce appunto la dimensione urbana della missione di carità di cui il Beato Cusmano è stato testimone, in quelle “periferie esistenziali” che negli anni post-unitari segnavano pesantemente la vita delle società del tempo.

La sua fu la stagione in cui era fiorito l’apostolato sociale di San Giovanni Bosco, e in Sicilia insieme al Beato Cusmano si sviluppava l’azione caritatevole di Annibale Maria di Francia a Messina, padre Angelico Lipani a Caltanissetta, il Beato cardinale Dusmet a Catania.

L’azione della Chiesa si sostituiva all’intervento delle istituzioni, quasi completamente assenti sul tema della solidarietà sociale, e ha permesso alla società del tempo di contrastare la miseria e l’ignoranza che emarginavano milioni di cittadini, costruendo legami sociali positivi e possibilità di riscatto civile e morale per tanti.

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