Il 26 settembre di 36 anni fa, a Valderice, veniva ucciso il giornalista e sociologo Mauro Rostagno. Rostagno fu assassinato in contrada Lenzi mentre rientrava alla comunità Saman, che dirigeva, dopo aver trascorso la giornata negli studi della televisione locale RTC, dove curava il notiziario. La sua auto, una Duna bianca, fu intercettata da due killer di Cosa nostra che lo colpirono con un fucile e una pistola.
Mauro Rostagno è uno dei giornalisti vittime della mafia, ricordati dall’Ordine dei giornalisti Sicilia nella mostra “Testimoni di verità“, che nei giorni scorsi è stata anche presentata a New York.
La lunga vicenda giudiziaria che seguì l’omicidio portò, dopo decenni di indagini e rinvii, alla condanna all’ergastolo del boss Vincenzo Virga, ritenuto il mandante del delitto. Vito Mazzara, inizialmente condannato come sicario, fu poi assolto in appello. La Corte di Cassazione confermò nel 2018 l’ergastolo per Virga, rigettando i ricorsi presentati dalla difesa e dalla Procura generale di Palermo. Con la stessa sentenza, venne definitivamente confermata l’assoluzione di Mazzara.
Rostagno continua ad essere ricordato come un simbolo della lotta contro la mafia e dell’impegno civile.