Si presenta venerdì 6 dicembre alle 16, nella sala Biblioteca del Liceo Scientifico “A. Volta” di Caltanissetta, il volume “Alfonso Giarrizzo, un patriota intellettuale siciliano del Risorgimento”, del prof. Luigi Varsalona, appassionato studioso di storia siciliana e autore di interessanti studi, pregevoli per la documentazione originale e la visione contestuale in cui le vicende della storia locale vengono inquadrate.
Intervengono alla presentazione il prof. Vito Parisi, dirigente del Liceo “A. Volta”, che modererà l’incontro, l’autore Luigi Varsalona che illustrerà “Il pensiero socio-politico da Gioberti all’Internazionalismo” e Don Luca Crapanzano, docente di Antropologia Teologica presso la Facoltà Teologica di Sicilia sul tema “La filosofia di Alfonso Giarrizzo”.
Alfonso Giarrizzo, (1840-1882) originario di Mazzarino, è stato una personalità rilevante nella vicenda del Risorgimento in Sicilia. Amico personale di Garibaldi e Mazzini, che lo aveva definito “un vero vulcanico meridionale”, uomo d’azione ma prima ancora intellettuale non allineato, patriota mazziniano dopo una formazione cattolica nell’Ordine dei Domenicani, dove era entrato da novizio a 15 anni..
A Londra con Mazzini con lo pseudonimo di Arminio, aveva curato la segreteria dell’Associazione Operaia Mazziniana e aveva maturato una solida coscienza repubblicana, consapevole del contesto internazionale in cui le vicende italiane si iscrivevano.
Il prof. Varsalona, autore dello studio, ha analizzato la vicenda storica di Giarrizzo individuandone due fasi: una prima fase segnata dal profondo legame con il cattolicesimo e dalla devozione al Papa, nutrito del pensiero neoguelfo di Gioberti e del cattolicesimo liberale di Manzoni, ed una seconda fase, dopo il silenzio di Pio IX e l’opposizione alla rivoluzione del 1848, radicalmente anticlericale in parallelo con la “conversione” al pensiero mazziniano.
La passione autentica per la battaglia ideale ha caratterizzato però entrambe le fasi dell’attività di Alfonso Giarrizzo, stroncato a Roma, ad appena 42 anni dal morbo di Parkinson, dopo una vita da romanzo, interamente dedicata alla “religione della libertà”, sostenuta anche dalla condivisione delle idee internazionaliste dell’Europa degli anni ‘70-’80 del XIX secolo.
Scrittore e giornalista, le sue opere sono state attentamente analizzate nello studio del prof. Varsalona, che ci consegna uno spaccato di quella “delusione storica” di tanti intellettuali meridionali dopo l’Unità d’Italia, che non aveva realizzato le speranze e le promesse per cui si erano battuti nel Risorgimento.
