Approvata la riforma dei Consorzi ASI in Sicilia, snodo strategico delle istituzioni economiche

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Con il voto favorevole dell’Assemblea Regionale Siciliana è stata approvata la riforma dei Consorzi Asi, un passaggio atteso da anni e che apre una nuova fase per il sistema produttivo della Sicilia. «Si tratta di un risultato storico – ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo – perché questa riforma rappresenta una svolta attesa da anni da chi investe in Sicilia. Abbiamo messo ordine in un sistema che era fermo, farraginoso, poco trasparente e spesso ostile alle imprese. Oggi, grazie a questo provvedimento, le procedure saranno più snelle, si tutela il diritto di chi ha già investito e si apre una nuova stagione di sviluppo per le aree industriali dell’isola. Il governo Schifani, ancora una volta, dimostra di saper ascoltare i territori e agire con concretezza per sostenere le aziende siciliane».

Negli anni i Consorzi ASI (Aree di Sviluppo Industriale) sono stati uno snodo critico delle istituzioni economiche siciliane, spesso al centro di indagini giudiziarie con episodi di infiltrazione dei poteri criminali nella gestione dei notevoli interessi che ruotano intorno all’insediamento delle imprese nelle aree infrastrutturate. Nei processi al “sistema Montante” un ruolo fondamentale ha avuto l’attenzione nei confronti proprio del Consorzio ASI, prima controllato e poi sfuggito di mano all’egemonia del gruppo di potere.

Grande soddisfazione per il voto dell’ARS è stata espressa anche dal presidente della Commissione Attività Produttive dell’ARS, Gaspare Vitrano, che ha seguito da vicino l’iter legislativo del disegno di legge: «Abbiamo approvato una riforma importante, che restituisce certezza e prospettiva al nostro tessuto imprenditoriale. Acceleriamo la liquidazione dei vecchi consorzi Asi, semplifichiamo le procedure di alienazione degli immobili, garantiamo il diritto di prelazione agli imprenditori già insediati. Ma non solo: puntiamo anche sulla qualità, prevedendo incentivi per le aziende che investono in sostenibilità, welfare aziendale e innovazione. È una visione moderna dello sviluppo economico, che guarda al futuro con responsabilità».

La riforma prevede anche un sistema di premialità per le imprese che si distinguono per inclusione di genere, attenzione all’ambiente, qualità dell’organizzazione e impatto sociale positivo. Un cambio di passo che punta a rendere le aree industriali della Sicilia più attrattive, efficienti e competitive.

“Adesso – conclude Tamajo – lavoreremo per attuare in tempi rapidi quanto previsto dalla legge, perché le imprese non possono più aspettare. Questa è una risposta concreta a chi chiede una Sicilia che funzioni”.

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