Consiglio comunale “aperto” e protesta dei cittadini per l’acqua

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Un altro Consiglio comunale “aperto” sull’emergenza idrica di Caltanissetta, una maratona di oltre 5 ore di dibattito, dopo 9 giorni di protesta dei cittadini in piazza e delle “Mamme per l’acqua” che sono riuscite a conquistare l’attenzione dei media nazionali, con due dirette su La7 che hanno squadernato sotto gli occhi increduli dell’Italia la condizione drammatica di negazione del diritto più elementare per una comunità.

Probabilmente senza questo movimento le cose sarebbero andate diversamente. Ma finalmente sembra che i cittadini nisseni, autonomamente, vogliano mobilitarsi, ancora in pochi, ma sempre più decisi, le donne soprattutto, e la politica non può più limitarsi ai documenti da approvare all’unanimità, deve confrontarsi faccia a faccia e soprattutto trovare le soluzioni.

Al Consiglio comunale del 27 settembre, ancora una volta, vergognosamente, il governo regionale era assente, senza neppure un assessore nè un telegramma o una telefonata all’onorevole amico. Così come era assente Siciliacque, responsabile di gran parte del sistema idrico che riguarda Caltanissetta.

Questa volta però c’era Caltaqua, con il direttore generale Andrea Gallè, c’era il Presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) Massimiliano Conti, il dirigente generale del dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana Salvatore Cocina, i deputati dell’Assemblea della Regione Siciliana Salvatore Scuvera e Michele Mancuso in presenza e l’on. Giuseppe Provenzano online.

Sono intervenuti il Presidente Gianluca Bruzzaniti, i consiglieri comunali Vincenzo Cancelleri, Felice Dierna, Roberto Gambino, Cristian Genovese, Salvatore Mazza, Marcello Mirisola, Calogero Palermo, Annalisa Petitto, Vincenzo Piscopo e Carlo Vagginelli.

I cittadini che hanno preso la parola, 3 minuti ciascuno, hanno fatto la differenza: il rappresentante del Comitato Cittadino Acqua (CCA) Salvatore Porsio, il presidente dell’associazione “Caltanissetta si Cura” Sergio Cirlinci, il Presidente del Comitato di quartiere Due Fontane Salvatore Giglio Antonio, il referente provinciale del “Forum Siciliano dei movimenti per l’acqua e i BBCC Giuseppe Firrone, la rappresentante delle associazioni Terra e Sole e Associazione B&B Città dei Castelli Beatrice Giammusso e il rappresentante del Comitato spontaneo di famiglie residenti in via dei Gelsi, via Paradiso e via dei Giardini in Contrada Niscima Michele D’Oro e Fabio Corvo presidente dell’Ordine degli Ingegneri e coordinatore regionale degli Ordini.

Anche una signora in rappresentanza delle “Mamme per l’acqua” è stata invitata ad intervenire in Aula: una scena da antologia mediatica il botta e risposta con il direttore di Caltaqua sull’equa distribuzione tra i quartieri, sulle erogazioni notturne, sulla pressione bassa che non consente all’acqua di arrivare ai piani alti, sulle poche ore ogni 6-7-8-9-10 giorni e più, fino ai 109 giorni di via dei Giardini; tutto quello che da mesi sta rendendo la vita impossibile ai cittadini e alle famiglie nissene.

Faticosamente, tra le righe degli interventi istituzionali, comincia ad emergere qualche elemento di verità possibile, e non è incoraggiante.

Il direttore di Caltaqua Andrea Gallè ha dichiarato: “Oggi nell’acquedotto ANCIPA abbiamo raggiunto un minimo storico che non era mai stato mai raggiunto. Risorse che devono ugualmente essere condivise con altri comuni limitrofi. La ricerca dei pozzi ha consentito di aumentare le risorse a disposizione in compensazione di quelle che dal mese di marzo sono state ridotte dall’invaso ANCIPA ma le risorse non sono ancora sufficienti e non raggiungono i livelli erogati nel 2023 quando con i quantitativi a disposizione la distribuzione era garantita giornalmente all’utenza”. Il direttore ha dichiarato che la rete idrica di Caltanissetta ha un rendimento superiore al 75% ed è tra le migliori della Regione Siciliana anche grazie anche alla digitalizzazione e al telecontrollo dei serbatoi. Tali implementazioni strutturali, però, sono state temporaneamente sospese per far fronte all’emergenza idrica.

Stiamo rispettando il contratto firmato ed è in linea con le normative nazionali . ha ribadito sorprendentemente – Comprendiamo che i nostri interventi con le autobotti non hanno la stessa efficienza che potremmo garantire con l’erogazione tramite la condotta ma la situazione contingente, con una dotazione ridotta di oltre il 40%, in alcuni contesti non ci lascia altra alternativa”. Il direttore ha cercato di spiegare la difficoltà di garantire orari certi per le autobotti a causa delle emergenze e si è impegnato a istallare entro ottobre le pompe di sollevamento in viale Stefano Candura (per supportare Centro Storico zona bassa), in zona pian del Lago (viale Luigi Monaco e via Due Fontane) e in via Due Fontane per incrementare la pressione della rete e consentire di raggiungere tutta l’utenza.

L’ing. Salvo Cocina, responsabile della Protezione Civile e della Cabina di regia regionale, ha dichiarato apertamente che soltanto con l’attivazione di nuovi pozzi si potrà fronteggiare, a medio termine l’emergenza, mentre l’on. Michele Mancuso ha fatto balenare una disponibilità di finanziamenti “senza plafond” da parte della regione per il rifacimento totale della rete idrica di Caltanissetta, dentro la quale si perde almeno il 25% dell’acqua che circola nelle tubature.

Sullo sfondo la diga che non c’è, il Blufi, da completare nel medio termine, su cui ha insistito Massimiliano Conti, il presidente dell’ATI, richiamata da Roberto Gambino nel suo intervento.

Alla fine il sindaco Tesauro, manifestando piena solidarietà ai cittadini che protestano da giorni per l’emergenza, ha anticipato che saranno messi a disposizione 10 Silos per poter avere delle risorse idriche aggiuntive, consapevole che sarebbero dei contributi integrativi ma certamente non risolutivi.

E’ inaccettabile che Siciliacque perda 100 litri a secondo nell’arco di tutta la sua condotta-ha dichiarato il sindaco-serve agire immediatamente nelle infrastrutture per evitare la dispersione di queste risorse vitali per tutti i cittadini. Dobbiamo sempre stare al fianco delle persone per comprendere le loro necessità e intervenire nel modo più efficace. Chiederemo tempistiche certe e impegni di intervento affinché questo problema non si dimentichi nel momento in cui ricomincerà a piovere e tornerà l’acqua ma che prosegua per pianificare l’accumulo di riserve anche per il futuro. Io resto al servizio dei cittadini come sono certo lo faranno tutti gli altri assessori e consiglieri comunali di questa città”.

Riusciranno i cittadini nisseni a vedere rispettato il proprio diritto ai livelli minimi di civiltà urbana? Speriamo che “l’ardua sentenza” non debba aspettare i posteri…

Foto di Lillo Miccichè

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