FUORI DALLA COPPA ITALIA DOPO IL DERBY CON L’ENNA
Delusione ai rigori per la Nissa: è fuori dalla Coppa Italia dopo la partita con l’Enna allo stadio Tomaselli, riaperto ai tifosi nisseni dopo una vicenda di chiusure e ricorsi, in una atmosfera intensa di entusiasmo e sostegno alla squadra di casa da parte dei nisseni, accorsi in tanti al Tomaselli.
Fair play inziale tra le due squadre, con lo scambio dei gagliardetti ad inizio partita, ad esorcizzare gli episodi violenti del passato che avevano provocato la chiusura alla tifoseria ennese con provvedimento prefettizio.
Man mano che la partita procedeva, dopo un primo tempo dominato dalla Nissa, bel gioco ma senza concretizzazioni, gli ennesi, squadra giovane, in trasferta e senza i loro tifosi, sono passati in vantaggio al 50’ della ripresa con un gol di testa del difensore Mbaye. Un altro difensore, Bieto, per la Nissa, raggiungeva il pareggio al 62’, riaccendendo le speranze della tifoseria.
Ai rigori, passaggio indispensabile a definire il risultato utile a qualificarsi per il turno successivo, il portiere ennese Torregrossa, chiamato con intuizione luciferina dal mister Pagana a sostituire il titolare pochi minuti prima del 90’, riusciva a parare due rigori alla Nissa e la partita finiva 3-4.
A sottolineare la tristezza per una sconfitta che non era nei pronostici, l’illuminazione assolutamente insufficiente del Tomaselli che ha dato spazio alle ombre della sera nel finale di partita con la triste lotteria dei rigori.
La squadra ennese di Pagana affronterà nel prossimo turno di Coppa Italia il Castrum Favara.
Per la Nissa la priorità è adesso concentrarsi sul campionato di serie D, ricco di squadre strutturate e temibili, completare la preparazione atletica ed amalgamare gli schemi dei 28 titolari della squadra.
La prende con filosofia il presidente Luca Giovannone, che, dopo aver fatto i complimenti all’Enna per la prestazione di oggi, ha dichiarato che “la scaramanzia vuole che avvenga come lo scorso anno: una prima sconfitta in Coppa Italia! Lo scorso anno è stata di buon auspicio”.