Il 30 agosto 2017, quando era Sindaco il dott. Ruvolo e quando era Assessore allo Sport il dott. Campione, con un impegno che le parole non riescono a spiegare, diedi un grandissimo contributo affinché al Palacarelli si svolgesse un grande evento di sport, ossia una partita di basket tra una squadra di basket di serie A1 (Capo d’Orlando) ed una di serie A2 con ambizioni di promozione in serie A1 (Agrigento). Avevo ottimi rapporti con i dirigenti delle due squadre e avevo una grandissima determinazione per arrivare al risultato di fare svolgere la partita. Servirono tanti fatti e poche chiacchiere affinché il 30 agosto 2017 la partita si svolgesse. Fu l’ultimo evento di una certa levatura che si è svolto al Palacarelli; riuscimmo a portare nel nostro tanto amato impianto quasi 2.700 spettatori.
Le difficoltà che riuscimmo a superare sono state infinite (di fatto, nell’estate 2017 lavorai ogni giorno affinché la partita si svolgesse, festivi compresi). L’impianto iniziava a scricchiolare, non solo in senso metaforico, e gli ostacoli da superare nascevano di giorno in giorno.
Fu per me una grande soddisfazione essere stato citato nella conferenza stampa che precedette la partita come il “motore” di una bellissima giornata di sport nella mia Città.
Essendo “uomo di sport” ho assistito e sto assistendo con angoscia al decadimento del Palacarelli e di ciò ho parlato con gli ultimi Sindaci della mia Città: la risposta che ho sempre ricevuto è stata quella che, da solo, il Sindaco di Caltanissetta non avrebbe potuto mettere un freno al decadimento del Palacarelli e rilanciarlo come avrebbe meritato. Mi è stato sempre fatto presente, peraltro, che si trattava di una struttura di competenza della Provincia e non del Comune, circostanza che poneva fine a qualsiasi tentativo di ulteriore approfondimento della discussione.
Essendo molto “vicino” al mondo del basket, so per certo che se il Palacarelli fosse agibile sarebbe la location ideale, grazie alla centralita’ di Caltanissetta, di tantissime finali regionali che potrebbero coinvolgere tutte le fasce d’età (dai più piccoli sino alla terza età), con l’inevitabile coinvolgimento dei familiari e degli addetti ai lavori, un flusso di persone che costituirebbe un sicuro volano di sviluppo per un territorio che vive una fortissima crisi economica. Ho assistito, negli ultimi anni, a finali regionali di minibasket svolte a Trapani e Ragusa con oltre 3.500 “partecipanti” tra atleti, familiari e addetti ai lavori.
Il Palacarelli sarebbe la struttura ideale per ospitare eventi sportivi di ogni genere, di sport di squadra e individuali; si potrebbero riproporre eventi sportivi di livello nazionale (come dimenticare il Palacarelli gremito quando a CL giocò la nazionale italiana di calcio a 5), concerti, spettacoli, concorsi e manifestazioni varie. Infine, l’esistenza di un impianto meraviglioso come il Palacarelli potrebbe fungere da stimolo per il rilancio o la nascita di una squadra nissena di uno sport “da palestra” che potrebbe ambire a campionati prestigiosi, nonché potrebbe consentire a tanti bambini nisseni di allenarsi e giocare in un impianto tra i più belli, da Napoli in giù.
Insomma, il Palacarelli in decadimento e inagibile è un’offesa inaccettabile per noi nisseni! Adesso il problema insormontabile che mi è stato detto dagli ultimi Sindaci, fortunatamente, è stato superato; adesso, fortunatamente, il Sindaco di Caltanissetta è anche Presidente della Provincia; adesso tutti i nisseni, dai semplici cittadini, da chi fa politica, da chi riveste ruoli istituzionali, dai funzionari e dai dirigenti coinvolti a vario titoli, dalla stampa … tutti, ma proprio tutti, dobbiamo dare il nostro contributo affinché il Sindaco Avv. Walter Tesauro, nonché Presidente della Provincia, nel più breve tempo possibile, renda agibile il Palacarelli.
Cari nisseni, attiviamoci per fare in modo che il nostro Sindaco/Presidente della Provincia, a chiare lettere, dica che il Palacarelli agibile sia una priorità. Occorre agire e farlo tempestivamente: occorre passare subito ai fatti, la Città di Caltanissetta non ha più alibi.
Ottavio Rizza
