Oggi nasce Ilcaffèquotidiano.online, quotidiano di informazione, approfondimento, riflessione, che vuole alimentare il vostro desiderio di non subire passivamente, da spettatori, i prodotti del sistema mediatico, ma essere protagonisti, con le vostre opinioni, le notizie che vi invitiamo a segnalarci, le immagini, i video che ci manderete, i problemi che nascono nella nostra quotidianità, e che sono sempre collegati con un contesto più vasto, regionale, nazionale, globale, che è giusto considerare se si vuole comprendere in profondità il senso degli avvenimenti.
Troverete nel nostro giornale, oltre ai fatti di cronaca più importanti (e meno pubblicizzati), gli eventi della cultura, le esperienze di solidarietà attiva che si sviluppano, spesso nel silenzio, anche nel nostro territorio, i riferimenti al contesto internazionale, i problemi del mondo del lavoro.
Scriveva Leonardo Sciascia che in Sicilia la verità non è mai quella che sembra, e tante volte abbiamo sperimentato come sotto la superficie della cronaca si nasconda un iceberg di cose non dette, di fatti rimossi, di valutazioni non espresse, che ci allontano dalla conoscenza della verità.
Abbiamo scelto il giorno di Paolo Borsellino per fare nascere il nostro giornale online, 32 anni dopo la strage che ha segnato una frattura profonda tra la società e le istituzioni, facendo di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, i simboli di uno Stato incapace di difendere i suoi difensori, ma capace di depistare e manipolare la verità, per 32 anni, facendone venire a galla qualche brandello quando quasi tutti i responsabili di quello che è stato definito “il più grande depistaggio della storia” sono morti da tempo e non potranno parlare mai più.
Caltanissetta è stata la sede delle prime indagini, dei primi processi, falsificati dai depistaggi, dei nuovi processi in cui si cerca faticosamente di ricostruire la verità, in un Palazzo di Giustizia in cui si sono avvicendati amici e nemici della verità e della giustizia e non è stato facile distinguerli, spesso.
Il filo rosso delle complicità della mafia nello Stato e dello Stato ha attraversato i decenni e rimane la pista misteriosa da illuminare, la missione più difficile per i magistrati ma anche il compito quotidiano di tutti i cittadini che credono autenticamente nella democrazia, nella Costituzione e nella indispensabilità di fondare sulla verità la tutela dei propri diritti e la costruzione dei propri progetti di vita.
Nel labirinto delle menzogne la verità diventa invisibile, anche quando è squadernata sotto gli occhi di tutti.
Per questo abbiamo scelto il giorno di Paolo Borsellino per fare nascere il nostro giornale online, un progetto di ricerca e di promozione della verità che vorremmo fare emergere a partire dagli eventi quotidiani, che segnano la vita della nostra comunità molto spesso calpestandone i diritti, distorcendo le informazioni, divulgando versioni superficiali o di comodo rese pervasive dalle tecnologie dei “dispositivi” che condizionano la nostra vita e che sembrano a molti una estensione capillare della democrazia, mentre invece troppo spesso banalizzano nel qualunquismo della non-conoscenza questioni complesse che richiedono una informazione plurale, il confronto di punti di vista diversi, il conflitto che sappia costruire mediazioni e soluzioni, e non soltanto il prevalere e dominare, con la violenza verbale o la ferita invisibile dell’indifferenza per la verità.
Conoscere la verità è una ricerca difficile e infinita, che vorremmo condurre insieme ai nostri lettori, proponendo dati, notizie, spunti di discussione e argomenti capaci di animare un dibattito diffuso e costruttivo, vivacizzato anche dalle polemiche, ma sempre rispettoso dei diversi punti di vista, con l’obiettivo di analizzare la complessità in cui viviamo in tutti i suoi risvolti, autenticamente, anche indicando piste di approfondimento, riflessioni, ricevendo input dalla società civile, da chi si impegna al di là dei propri interessi personali, da chi non ha rinunciato a trasformare le idee in cui crede in tentativi concreti di cambiare le cose.
La nostra Città ha una tradizione culturale antica e prestigiosa, un po’ assopita negli ultimi anni, e per questo abbiamo scelto per il titolo del nostro giornale il riferimento al celebre “Caffè” degli illuministi lombardi, laboratorio di idee della nuova Europa. Il nostro desiderio è anche quello di “risvegliare” una opinione pubblica spesso apatica o indifferente o rassegnata, ed invitare al libero confronto delle idee.
La libertà è la premessa della ricerca della verità ed è il bene prezioso che oggi vediamo sempre più precario e a rischio nel sistema globale delle comunicazioni sociali, che condiziona pesantemente la formazione dell’opinione pubblica, ancor più nei territori periferici, non soltanto geograficamente, come il nostro.
Il Caffè è una bevanda del mondo globale, esotica e nostrana, parte integrante della socialità mediterranea, segno di accoglienza e di ospitalità.
Un Caffè non si rifiuta mai