Santina Cannella voleva studiare e diventare medico. Veniva da Marianopoli per frequentare il Liceo Classico “Ruggero Settimo” con tanti sacrifici e tanto impegno. Ma il suo fidanzato voleva sposarla subito e averla tutta per sè. Dopo persecuzioni e stalking per costringerla a lasciare la scuola, l‘8 marzo del 1954, proprio nella Giornata della Donna, la uccideva a colpi di pistola in una strada del centro storico, vicino alla casa dove Santina abitava presso una famiglia nissena.
La sua storia è stata riscoperta di recente grazie ad un libro che ha raccontato e documentato la sua vicenda e il femminicidio che le ha rubato la vita, “Ti bacio quando torno”, scritto da Cataldo Lo Iacono e Salvatore Lombardo, che ha avuto una diffusione nazionale e tanti momenti di approfondimento nelle scuole.
Proprio in una scuola di Caltanissetta, questa mattina 3 dicembre, nel plesso “Antonino Caponnetto” della scuola primaria, diretta dalla prof. Rosa Ambra, è stata intitolata una “panchina rossa” in memoria di Santina, sulle note e sulle parole di “Amore Rubato” di Luca Barbarossa, cantata dagli studenti del Liceo Musicale IIS Manzoni – Juvara
E’ intervenuta la Questora della Provincia di Caltanissetta Pinuccia Albertina Agnello, oltre ad autorità cittadine, l’assessore alla scuola Vincenzo Lo Muto, il presidente del Consiglio comunale Gianluca Bruzzaniti, rappresentati delle altre Forze di Polizia, dell’Ufficio Scolastico regionale, il nipote della vittima, Luigi Cannella, insegnanti, alunni e genitori della scuola e le referenti del centro antiviolenza Galatea Onlus con Anna Giannone e dell’associazione Onde donne in movimento con la portavoce Ester Vitale e Milena Avenia.
Ancora oggi la scuola è il luogo privilegiato per la formazione di cittadini liberi dalla violenza e capaci di relazioni improngtate al rispetto e non alla volontà di possesso. Per questo la cerimonia di questa mattina, in una scuola elementare della città, riveste un’importanza particolare.

