Questura e Prefettura nel Giorno del Ricordo ricordano il sacrificio di Palatucci e Bruno nella scuola “Rosso di San Secondo”

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Nella mattinata del 10 febbraio, alla Scuola Rosso di San Secondo il Questore e il Vicario del Prefetto hanno ricordato l’estremo sacrificio dei due poliziotti Giovanni Palatucci e Luigi Bruno, testimonianza di esempio per le giovani generazioni

Il Questore Pinuccia Albertina Agnello e il Vicario del Prefetto Ferdinando Trombadore, hanno deposto un mazzo di fiori ai piedi della targa commemorativa di Giovanni Palatucci, collocata nel 2021, in occasione della “Giorno del Ricordo”, nell’area esterna della Scuola Rosso di San Secondo,  ai piedi di un albero di ulivo piantumato in quella occasione.

La cerimonia si è svolta alla presenza dei Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Colonnello Alessandro Mucci e Colonnello Stefano Gesuelli, del cappellano della Polizia di Stato don Vicente Genova, della Dirigente Scolastica Loredana Matraxia, della presidente dell’Associazione Bney Efraim Prof. Nazzarena Condemi, dei componenti della locale “Sezione Calogero Zucchetto” dell’A.N.P.S. e di una rappresentanza del personale docente e degli studenti dell’Istituto.

Giovanni Palatucci era Questore reggente di Fiume, ed è stato deportato nel 1944 nel campo di concentramento nazista di Dachau, dove è morto di stenti il 10 febbraio 1945, poche settimane prima della Liberazione. Medaglia d’Oro al Merito Civile e riconosciuto “Giusto tra le Nazioni”, salvò dal genocidio centinaia ebrei stranieri e italiani.

Nel corso della cerimonia, nel Giorno del Ricordo, alla presenza della figlia Anna Maria, è stato ricordato anche Luigi Bruno, Guardia Scelta di Pubblica Sicurezza, anche lui in forza alla Questura di Fiume, che il 5 maggio del 1945 rimase vittima dei massacri delle Foibe e la sua famiglia condivise l’esodo giuliano-dalmata delle popolazioni dell’Istria.

Durante la cerimonia, alcuni alunni, nell’Aula Magna dell’Istituto, hanno letto dei brani dedicati al ricordo della Shoah e delle vittime delle foibe, intonando canti ebraici, per ricordare l’estremo sacrificio dei due poliziotti e lo slancio di solidarietà per i perseguitati, entrambi testimonianza di esempio per le giovani generazioni.

Particolarmente toccante il racconto di Anna Maria Bruno, che ha ripercorso gli eventi di quei tragici giorni, che ha vissuto da bambina.

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