È stato presentato martedì 29 aprile il nuovo Servizio di Tutela dei Minori e dei Soggetti Fragili della Diocesi di Caltanissetta, istituito per volontà del Vescovo mons. Mario Russotto, che ne ha affidato il coordinamento al dott. Piero Cavaleri, psicologo e psicoterapeuta di grande esperienza, già dirigente presso l’ASP 2, docente a contratto presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium e didatta ordinario presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell’Istituto di Gestalt HCC Italy.
È autore di numerose pubblicazioni specialistiche: “La comunicazione come competenza strategica”; “La profondità della superficie”; “Vivere con l’altro”; “Il senso della vita”; “Quando l’amore è un’arte”; “Psicoterapia della Gestalt e neuroscienze”; “Il dono nel tempo della crisi” e ha pubblicato numerosi saggi e articoli in riviste specializzate tra cui “Quaderni di Gestalt” e nella rivista internazionale “Studies in Gestalt Therapy”.
Abbiamo chiesto al dott. Cavaleri cosa è emerso dall’incontro di martedì sera, durante il quale è stato presentato anche il team di specialisti che sono stati nominati dal Vescovo per condurre l’Ufficio: oltre a padre Rino Dello Spedale Alongi, assistente ecclesiastico, padre Giuseppe Anzalone (teologo moralista), Chiara Cagnina (avvocata e canonista), i coniugi Pinella Falzone e Salvatore Faraci (docenti), Bianca Giunta (neuropsichiatra infantile), Angela Manduca (avvocata), Gabriella Tomai (magistrato minorile – Presidente del Tribunale per i Minorenni di Bologna).
“L’incontro di martedì ha avuto lo scopo di capire come muoverci in raccordo con gli altri Uffici. Al momento stiamo lavorando alla elaborazione di un percorso formativo sul tema della tutela, articolato in tre anni e rivolto agli operatori di pastorale, sacerdoti, genitori. Il primo anno sarà dedicato ad argomenti di carattere giuridico e canonico. Il secondo anno a temi di carattere psicologico. Durante il terzo anno metteremo a fuoco azioni concrete da realizzare in raccordo con altre realtà diocesane impegnate in particolare nel campo della famiglia, dei ragazzi, della catechesi”.
Cosa è emerso nella discussione?
“Nel corso dell’incontro hanno preso la parola i rappresentanti dei vari Uffici diocesani, dando ciascuno dei preziosi suggerimenti su come agire per prevenire gli abusi nelle nostre comunità. In particolare è emerso come nella società di oggi l’abuso giunga attraverso internet e come sia importante agire in ambito preventivo per mezzo di progetti specifici di educazione digitale, rivolti sia ai genitori che ai giovani e ai ragazzi. Da qui la necessità di attivare progetti formativi e informativi in sinergia con famiglie, insegnanti di religione e catechisti”.
La presenza capillare della Chiesa nel territorio in che modo potrà valorizzare questo progetto?
“E’ emersa la possibilità di rendere più capillare e incisiva la presenza del Servizio di Tutela in Diocesi attraverso una efficace collaborazione con i Centri di ascolto delle Caritas parrocchiali, che da diversi anni operano già sul nostro territorio. Le conclusioni del Vescovo hanno infatti sottolineato l’importanza di agire in sinergia, tesaurizzando al massimo le risorse esistenti, e di promuovere la tutela di minori e persone vulnerabili non solo in relazione agli abusi sessuali, ma anche in riferimento a tante altre forme di violenza a cui oggi assistiamo”.