UN ASSESSORE AL GIORNO: PIER PAOLO OLIVO

redazione
redazione 85 Views
3 Min Leggere

Gli hanno affidato la comunicazione, comparto strategico per qualunque ente pubblico che gestisca risorse e produca iniziative con ricadute sociali: Pier Paolo Olivo è l’assessore alla Comunicazione, Ufficio Relazioni con il Pubblico, Identità nissena, Crescita territoriale e Agenda urbana finalizzata alle infrastrutture.

56 anni, sposato con Silvia e padre di Giovanna e Cecilia, laureato in Relazioni Pubbliche, con Master in Business, Marketing e Project Management. Giornalista, Segretario provinciale di Assostampa di Caltanissetta. è stato addetto stampa del vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti Cancelleri e condirettore responsabile e redattore CIFA News-Corriereinformazione.it.

Passato dal ruolo di dipendente comunale, nella Direzione Innovazione Tecnologica, alla funzione di governo da Assessore, quasi a sua insaputa, insospettabilmente in quota Noi Moderati, pur essendogli da sempre attribuite simpatie progressiste, si ritrova a doversi inventare un progetto che coniughi la comunicazione di tutte le attività amministrative, le relazioni con il pubblico in tutte le sue diverse accezioni, e persino l’Identità nissena, un’araba fenice nell’immaginario collettivo introvabile da decenni, che dovrebbe identificare, promuovere e sviluppare il DNA socio-culturale della comunità cittadina, i legami sociali, le prospettive di sviluppo e persino le infrastrutture di Agenda Urbana, che sono l’hardware della comunicazione nella concretezza dell’organizzazione spaziale e logistica della città.

Un compito da alieni nella sonnolenta struttura burocratica dell’amministrazione cittadina che questo tipo di problemi non se li poneva più da decenni. Il fisico c’è, ancora da attor giovane nonostante l’età. Sarà messa alla prova la sua creatività amministrativa, che è altra cosa rispetto all’innovazione tecnologica e in questo campo non ha algoritmi predefiniti.

È un compito probabilmente senza budget, ma, se lo si sa esercitare, squisitamente politico e che può essere molto fruttuoso in termini di coesione sociale e di consenso.

Chi lo sa che il giornalista garbato, che comunica più con i sorrisi che con le parole, consapevole dei propri limiti quanto apprezzato per la sua disponibilità, non riesca a costruire una rete positiva di comunicazioni significative che portino questa città a riconoscersi finalmente, almeno un po’?

Condividi Questo Articolo