Sport, Spettacolo, Eventi, Settimana Santa, Viabilità: sembrano assemblate negli anni ’60 le deleghe di Salvatore Toti Petrantoni, nella visione secondo la quale la cultura era separata da “eventi e spettacolo” che rispondevano ad una logica puramente ricreativa e di consumo.
Si sono dimenticati del Turismo, che non è presente in nessuno dei pacchetti di deleghe degli assessori, delega trattenuta inspiegabilmente dal sindaco Tesauro, indicatore preoccupante di una visione che non prevede la promozione integrata del territorio come motore di una dinamica di sviluppo.
Toti Petrantoni, 50 anni, è consigliere comunale dal 2014, nel 2015 presidente della Commissione Trasparenza, eletto nella lista di Michele Giarratana, l’eterno sconfitto nella corsa a Sindaco, che pure era riuscito a mettere insieme esponenti della società civile che non erano stati generati alla politica dalla tradizione fascista in cui lui si era formato.
Nel corso della legislatura precedente Petrantoni, insieme a Gianluca Bruzzaniti, aveva scelto di formare il gruppo di Fratelli d’Italia, che grazie a loro nasceva nella istituzione cittadina e che nelle ultime elezioni comunali si è consolidato con l’elezione di quattro consiglieri, con Petrantoni secondo degli eletti con 252 voti personali.
Diplomato al Liceo Classico, Capo Scout nel gruppo Agesci Caltanissetta, sposato con Lisandra e padre di Francesco e Maria, Toti Petrantoni discende da una dinastia di titolari di autoscuole che ha insegnato a guidare a generazioni di nisseni, esprimendo sui temi della viabilità cittadina competenze che oggi si spera daranno buona prova nell’amministrazione della Città.
Sereno, garbato e con reputazione di gran persona perbene, requisito raro, indispensabile ma non sufficiente a fare un buon amministratore, Toti Petrantoni ha esordito con il cartellone del Settembre Nisseno che sta per debuttare, rivelando tutti i limiti della mancanza di una visione di prospettiva della città, assemblando concerti ed eventi sportivi, così come viene.
Con un indicatore particolarmente allarmante nel budget dedicato al concerto principale, pagato quasi il doppio della tariffa di mercato: forse uscire dalla filiera degli intermediari, ancorché amici (ma non sempre c’è da fidarsi anche degli amici) sarebbe finalmente segno di autonomia e di autorevolezza della istituzione comunale e la città avrebbe tutto da guadagnare, e non soltanto economicamente.
Deve studiare ancora, e tanto, l’assessore Petrantoni, elaborare un suo progetto, coinvolgere e condividere a 360° e poi scegliere in autonomia, non accontentarsi della sua probità, che diventa ininfluente senza una visione leggibile di cambiamento.
Che volessero e dovessero essere una Amministrazione di cambiamento è stato proclamato in tutte le salse durante la campagna elettorale. Ma il massimo della creatività finora è stato riesumare il logo del Settembre nisseno di 40 anni fa…