69^ COPPA NISSENA. CRONACHE E INTERVISTE

Calogero Ariosto
Calogero Ariosto 263 Views
7 Min Leggere

FAZZINO SU OSELLA SI AGGIUDICA LA COPPA

E’ sabato mattina. Il giorno delle prove (oggi si chiamano ricognizioni) della Coppa Nissena. E’ presto. Alle 7.45 siamo sul percorso (ma negli anni ’60 ci si alzava ancor prima per giungere nei punti più spettacolari del tracciato). Abbiamo il pass-auto che ci consente di posteggiare la nostra vettura poco distante dal paddock.

Le vetture del raggruppamento delle auto storiche sono già quasi tutte incolonnate sul ponte di Capodarso, in attesa del via, che viene dato puntualmente alle 9.00.

L’aria è frizzantina. Le temperature, per fortuna, sono scese di quasi quindici gradi. Spira un leggero vento ed è vento freddo.

Dopo le storiche è la volta delle “bicilindriche”, veri mostri da corsa mascherati dalla carrozzeria della vecchia (detta “Nuova” nel 1957 dalla Casa costruttrice) Fiat 500. Partono poi gli altri gruppi sino alle vetture che si contenderanno la vittoria.

Le Sport (una volta detti “prototipi”). Vere auto da corsa, progettate per dare il massimo delle prestazioni sui brevi tracciati delle cronoscalate. Come da previsioni, il miglior tempo è di Luigi Fazzino, di Melilli (SR), classe1999. Seguono Conticelli e Samuele Cassibba. Quarto il nisseno Salvatore Miccichè.

Appuntamento a domenica mattina per le due gare in sequenza.

Abbiamo deciso di assistere alla gara in prossimità della linea del traguardo, nei pressi del villaggio di Santa Barbara.

La giornata è fresca. Posteggiamo la vettura in prossimità del palco riservato per le premiazioni. Raggiungiamo a piedi l’arrivo. La sequela delle vetture che hanno terminato la prima gara (gara uno) ci occupa gli occhi e invade i nostri timpani.

Sono da poco passate le 12.00. Gara uno è terminata con l’arrivo della Osella n.1 dell’autore del miglior crono delle prove Luigi Fazzino. Con sorpresa viene preceduto da Francesco Conticelli e Samuele Cassiba. Quarto si conferma il nisseno Miccichè.

Sfilano le vetture in direzione del parco chiuso, l’area dove – per regolamento – devono attendere prima di riprendere per gara due. Ci avviciniamo all’unica donna che partecipa alla competizione. Guida una vera vettura da corsa, nel raggruppamento dei migliori. Una Radical SR4.

E’ Francesca Aiuto. Aspettiamo che si sfili casco e guanti, per eseguire i consueti controlli sulla vettura. Appena un attimo per farle riprendere fiato e chiediamo se è disposta ad accordarci qualche domanda. Si mostra gentile, sfoderando un sorriso fra il cortese e il sorpreso.

Come è andata?“Crediamo bene, anche se sono appena scesa dalla macchina e non conosco il crono”. Sensazioni di guida? -“La guida in gara qui è impegnativa. Dopo molti anni sono tornata a gareggiare e in più con una vettura Sport. Una vera vettura concepita per le corse, che richiede concentrazione e accortezza”.  –

I punti più impegnativi del percorso?“Il tracciato è molto veloce e richiede una attenzione costante. Qualche difficoltà le creano le varianti. Con queste vetture bisogna essere molto precisi per non toccare le barriere che le delimitano”. –

L’organizzazione della gara?“Abbastanza buona. Forse qualche marshall in più all’incolonnamento prima della partenza”.

La lasciamo andare agli incombenti di gara, ringraziandola non prima di scattare una foto con la dott. Caruso, direttrice dell’ACI Caltanissetta.

Gli arrivi si susseguono. E’ appena arrivato un giovane pilota nisseno che gareggia nella categoria delle vetture Sport. Le più veloci.

E’ Salvatore Miccichè. Lo ricordiamo quando papà suo lo portava ad assistere alla corsa di Capodarso. Ora vi gareggia. E piuttosto bene. E’ ancora con il casco. Scende dalla vettura e si precipita a controllare la pressione e la temperatura delle gomme. Una verifica importante in vista delle possibili regolazioni per gara due. Lo blocchiamo per qualche battuta. Si libera di casco e guanti.

Come è andata?“Bene. Non potevo fare di meglio. Ho dato il massimo e sono contento”.

Sensazioni di guida?“E’ per me la seconda gara della stagione e la prima con questa vettura. C’è molta differenza fra la vettura che ho sin qui guidato. La precedente, una Sport di categoria CN, quindi con un motore derivato dalla serie è stata certamente meno impegnativa di questa che ho guidato oggi. Il motore è un Peugeot Turbo, con prestazioni molto più elevate. Richiede una tecnica di guida più impegnativa. Con questa vettura bisogna prenderci la mano, occorre adattarla a sè stessi e il tempo è stato troppo poco. Abbiano condotto un breve test in pista, prima di questa gara. Giusto per prendere “le misure” e le due salite di ieri non consentono di mettere a punto la vettura per la mia guida. Ci sono certamente margini di miglioramento. Vedremo in futuro”.  

Quali sono i punti critici del percorso di gara?“Tutti. Il tracciato della Coppa Nissena è veloce e richiede una attenzione continua. Non ci si può rilassare un attimo. Oggi siamo stati meno preoccupati dal vento. Ieri, per le prove, il vento si faceva sentire”.

In che senso?“Queste vetture sono molto estreme, con ali grandi che aiutano nella percorrenza delle curve ma in presenza di vento possono creare fastidi nella guida e bisogna saperli affrontare”.

In ultimo, come giudichi questa esperienza. – “Positiva”.

La gara continua e Salvatore deve prepararsi. Lo salutiamo. Lui ci mostra il sorriso da ragazzino felice.

La vittoria di gara due va a Luigi Fazzino, che precede Conticelli e Cassibba. Quarto, a riprova del suo talento, il nisseno Salvatore Miccichè.

Appuntamento al 2025 per la 70^ edizione.

LE FOTO ORIGINALI SONO DI CALOGERO ARIOSTO

Condividi Questo Articolo