Lettera aperta al Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta e vigilanza sul
fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia
On. Antonello Cracolici
Caltanissetta, 10 giugno 2025
Illustrissimo Presidente,
in vista della prossima seduta della Commissione Parlamentare d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, che si terrà il 13 giugno presso la Prefettura di Caltanissetta, ci permettiamo di sottoporre alla Sua attenzione alcune riflessioni maturate nell’ambito del nostro impegno politico e civile sul territorio.
Viviamo in una fase storica in cui la parola legalità viene evocata spesso, ma troppo spesso in modo superficiale o retorico. Il rispetto concreto delle leggi, il senso delle Istituzioni, la fiducia dei cittadini nella loro efficacia sembrano invece indeboliti. Questo scollamento rischia di alimentare sfiducia, rassegnazione e passività, rendendo più difficile contrastare il radicamento delle organizzazioni mafiose e delle pratiche corruttive.
Come Partito Democratico di Caltanissetta, riteniamo che la costruzione di una cultura della legalità sia un presupposto imprescindibile per lo sviluppo del nostro territorio. In assenza di regole rispettate e condivise, nessuna società può crescere in modo sano e duraturo. Pressioni e minacce, così come condizionamenti illeciti, soffocano la libera iniziativa economica e alterano profondamente il mercato, infiltrandosi in settori cruciali quali la sanità, l’agricoltura, la gestione dei rifiuti, le risorse idriche e l’energia.
Nonostante i successi della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, che non manchiamo di riconoscere e apprezzare, il condizionamento criminale resta forte. Ciò è dovuto, in larga parte, al permanere di legami opachi tra ambienti politici, burocratici e imprenditoriali. Spezzare questi legami è una sfida prioritaria e non più rinviabile.
A nostro avviso, la lotta alla mafia e alla corruzione deve coinvolgere tutta la società civile. Non può essere delegata esclusivamente alle Istituzioni preposte. Occorre una rivoluzione culturale che restituisca valore all’etica pubblica, alla trasparenza, alla responsabilità individuale e collettiva.
Il fenomeno del caporalato rappresenta una delle forme più drammatiche di illegalità e sfruttamento, soprattutto tra i lavoratori immigrati e le fasce più deboli della popolazione. Questa pratica condanna molte persone a condizioni di vera e propria schiavitù, con turni massacranti, salari da fame e totale assenza di sicurezza sul lavoro, una realtà inaccettabile in uno Stato di diritto.
In questo quadro, martedì 3 giugno scorso a Caltanissetta è stata commemorata la memoria di Adnan Siddique, cittadino esemplare brutalmente assassinato cinque anni fa per il suo coraggioso impegno nella difesa dei diritti dei braccianti. La sera del 2020, Adnan fu aggredito nella sua abitazione da quattro persone che lo colpirono con una bottiglia e lo trafissero ventisei volte con lame e cacciaviti. Questa feroce violenza ricorda amaramente che in Sicilia il diritto di denunciare lo sfruttamento non è ancora sicuro e che le tutele per chi si oppone a queste ingiustizie sono ancora troppo deboli.
Purtroppo, ancora oggi nella nostra provincia si muore di lavoro, soprattutto laddove lo stato di bisogno e la mancanza di alternative costringono i più fragili ad accettare condizioni di lavoro disumane. Liberare i cittadini da questa spirale significa anche garantire loro diritti, opportunità e dignità.
Siamo convinti che il lavoro della Commissione, se condotto con coraggio e chiarezza, possa rappresentare un’opportunità preziosa per avviare un vero cambiamento, sia sul piano repressivo che su quello culturale. Come Partito Democratico di Caltanissetta, ribadiamo il nostro impegno su questi temi e la nostra disponibilità a collaborare con le Istituzioni per costruire insieme una Sicilia più giusta, più libera e più solidale.
Infine vogliamo sottolineare che il Presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta ha denunciato una forte e silente presenza mafiosa nel territorio, confermata anche da recenti operazioni giudiziarie che hanno portato al ritrovamento di arsenali e armi pesanti. Nonostante vari episodi di estorsione, nella nostra città non esiste ancora un’associazione antiracket.
Pertanto è stata presentata una mozione in Consiglio comunale, per denominare in modo significativo la commissione trasparenza e legalità in commissione antimafia in quanto la situazione locale richiede un impegno più deciso da parte delle istituzioni locali nella lotta contro le mafie e nella promozione della cultura
della legalità. Diversi comuni italiani (come Bologna e Milano) hanno già istituito organismi simili (commissioni antimafia o osservatori permanenti).
Nel ringraziarLa per l’attenzione e per l’importante lavoro che la Commissione sta portando avanti,
Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Giancarlo La Rocca
Davide Chiarenza
Partito Democratico di Caltanissetta

