Braccio di ferro sugli sfollati di via Redentore: il Comune non vuole sostenere le spese per la sicurezza

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Nel question-time, in cui l’Amministrazione comunale risponde alle interrogazioni dei Consiglieri comunali, è emerso il nocciolo della questione che riguarda il rientro nelle loro case delle 14 famiglie di via Redentore e vicolo Scilla.

Rispondendo ad una interrogazione di Roberto Gambino, è emerso il punto cruciale: se si collocano i fessurimetri smart, di ultima generazione, che sono in grado di segnalare e allarmare in caso di spostamenti rilevanti delle strutture, le famiglie potrebbero rientrare.

Ma l’amministrazione comunale, rappresentata in Aula dall’ assessore Oscar Aiello, ha insistito sul fatto che devono essere i privati a provvedere a loro spese, anche per le verifiche di agibilità delle abitazioni e che il Comune non può operare su beni privati. Sarebbe, secondo Ajello “una indebita spesa pubblica a vantaggio di privati cittadini”.

Gambino ha replicato che il Comune dovrebbe invece affrettarsi ad acquistare i fessurimetri e collocarli a proprie spese, perché l’evento calamitoso riguarda una zona vasta, già anni or sono interessata a movimenti, e segnalata nel PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico) e non può essere quindi considerato un fatto circoscritto agli edifici privati.

Per cui l’unico modo per far rientrare finalmente le famiglie nelle loro abitazioni è quello della collocazione dei fessurimetri smart a cura del Comune, nel più breve tempo possibile, mettendo fine ad una situazione incresciosa, di grande disagio per i cittadini e che comporta per il Comune altre spese notevoli per alloggiare le famiglie in B&B.

Le verifiche geognostiche a largo raggio – ha sostenuto Roberto Gambinonon è pensabile che siano fatte a spese dei residenti: deve pensarci il Comune o il Genio Civile, per garantire la sicurezza degli abitanti e del territorio, altrimenti le famiglie non potranno rientrare, e non è ammissibile che il Comune non si preoccupi delle condizioni di famiglie e di cittadini trincerandosi dietro pretesti burocratici.

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