Il maestro Francesco Guadagnolo ha composto una nuova opera pittorica, qualificata dall’impegno civile per le emergenze del pianeta, alle quali negli ultimi anni ha dedicato diversi lavori. Dopo i femminicidi, la guerra e la pace, la siccità della Sicilia, questa volta ha rappresentato le conseguenze dei cambiamenti climatici in un luogo simbolo della Sicilia del mito e della modernità: il lago di Pergusa, dimora mitologica di Proserpina rapita da Plutone e sede, nel XX secolo, di un autodromo che ha portato in Sicilia i più importanti piloti del mondo, costruendo intorno alle sue attività economia e sviluppo.
Dal 24 ottobre l’opera “L’autodromo del Lago Pergusa” è esposta a Roma, al Palazzo delle Federazioni del CONI, dove il maestro Francesco Guadagnuolo l’ha presentata, in occasione del Convegno Sport Opportunity, dedicandola ad un’epoca in cui il Lago e l’autodromo erano simboli dell’eccellenza sportiva in Sicilia.
Guadagnuolo ha spiegato la sua motivazione alla base del dipinto: un omaggio a Pergusa, l’autodromo siciliano che ha ospitato grandi eventi automobilistici come il “Gran Premio del Mediterraneo”, pista prestigiosa, avviata nel 1962 con la vittoria di Lorenzo Bandini su Ferrari, che ha visto gareggiare campioni come Schumacher e Regazzoni.
Un’auto di Formula 1 campeggia in primo piano, simboleggiando la velocità e il fascino di quelle competizioni nel contesto suggestivo del Lago di Pergusa, oggi ferito come un paesaggio compromesso. “Quello che un tempo era il Lago del ‘Gran Premio del Mediterraneo’ – ha affermato l’artista nisseno – è oggi soltanto una cicatrice, un’immagine di doloroso tracollo ambientale e dello sport che ha danneggiato la Sicilia ed ha tolto ai siciliani un pezzo di bellezza e di storia sportiva”.
“Ho voluto dedicare questo dipinto all’autodromo – ha proseguito Guadagnolo nel corso della presentazione – perché il 2 agosto 2024 è stato sciolto il Consorzio Ente Autodromo Pergusa. Non entro negli affari politici per questa decisione, ma devo dire che ha ignorato la volontà, sicuramente contraria, dell’opinione pubblica. L’Autodromo è stata la principale “impresa” del territorio. Chi vi parla è un appassionato di corse come tanti della popolazione siciliana, legati al veloce anello che correva intorno al Lago Pergusa, essendo diventata la pista più importante da Roma in giù, dove arrivavano un gran numero di appassionati, per assistere alle gare attorno al Lago. Nell’incantevole apparato scenico del “Gran Premio del Mediterraneo” in quegli anni, il Lago rimandava la vivacità del luogo, dando vita ad un ambiente affascinante per le competizioni delle gare di Formula 1.
Ho scelto di ritrarre la corsa automobilista con un’auto di Formula 1 in prima linea (frontale) e non di profilo, per riuscire in questa forma a restituire il fine della gara di velocità tanto amata, ma tanto più naturale per la bellezza del luogo. L’auto da corsa sembra convogliare tutto il suo movimento in prossimità di chi osserva il quadro, ponendo lo spettatore nel mezzo della competizione medesima.
Al centro del paesaggio ho rappresentato il Lago, risalta la resa atmosferica che concorre a dare vita al mio stato d’animo emozionale. La luminosità riporta qualunque tratto del luogo in uno scenario impregnato di natura”.
L’impegno civile della pittura di Francesco Guadagnolo non si ferma: in occasione dell’“Ottobre Scientifico”, ha esposto fino al 28 ottobre opere dedicate ai Laghi di Castel Gandolfo e di Nemi presso la Biblioteca Comunale di Genzano di Roma, per sensibilizzare il pubblico sui rischi di prosciugamento di questi luoghi e sull’importanza della protezione ambientale e della biodiversità.
