La Giornata in difesa della Città e del Paesaggio quest’anno è dedicata al filosofo nisseno Rosario Assunto: mercoledì 13 novembre, dalle 9,30, a Urbino, l’Università degli Studi “Carlo Bo” e l’Accademia di Belle Arti promuovono una giornata di studi dedicata al filosofo dell’estetica del paesaggio, nell’Aula Magna di Rettorato dell’Università.
Dopo il saluto del Rettore Giorgio Calcagnini e la Lettura del Direttore dell’Accademia di Belle Arti Luca Cesari, si alterneranno le relazioni di: Massimo Venturi Ferriolo (Politecnico di Milano), Salvatore Ritrovato (Università di Urbino), Raffaele Milani (Docente di Alma Mater), Domenico Luciani (già Direttore della Fondazione Benetton), Hervé Brunon (Centre National de la Recherche Scientifique), Rosita Copioli (poeta e scrittrice). Moderatore Piero Zanetov.
Rosario Assunto (1915-1994) nisseno, dopo il diploma di maturità classica conseguito presso il Liceo “Ruggero Settimo”, si laurea in giurisprudenza e poi in filosofia, iniziando anche un’attività di saggista di critica cinematografica e teatrale.
Combattente durante la seconda guerra mondiale, partecipa alla Resistenza come patriota con le formazioni di Giustizia e Libertà.
Nel dopoguerra si dedica alla teoria estetica, con orientamento esistenzialista, diventa docente all’Università di Urbino e dal 1981 titolare della cattedra di Storia della Filosofia italiana al Magistero di Roma.
Si avvicina al gruppo degli intellettuali che ruotavano intorno al progetto di Adriano Olivetti, l’imprenditore umanista editore e mecenate.
Il movimento della contestazione del ’68 lo vede in dissenso rispetto al voto politico, agli insegnamenti assembleari e al metodo dei collettivi, pur essendo molto stimato dagli studenti e anche dai leader del Movimento Studentesco.
Mentre l’estetica accademica si orientava sempre più verso la semiotica, Assunto progressivamente si sottrae al dibattito pubblico, dedicandosi agli studi di estetica del paesaggio e di poetica delle città, coniugando poesia e urbanistica e ricevendo notevoli riconoscimenti all’estero, dove i suoi saggi vengono tradotti e studiati.
La sua elaborazione sull’estetica del paesaggio anticipava gli orientamenti contemporanei, ispirando la cultura ambientalista sulla tutela e conservazione del paesaggio, sia naturale che elaborato dall’uomo, che lui definiva “presenza, e non rappresentazione, dell’infinito nel finito”.