Domenica prossima sarà celebrato il rito sportivo della Coppa Nissena, la gara automobilistica che da centodue anni rappresenta un contrassegno identificativo della comunità nissena.
Il percorso di gara è oramai il tradizionale tratto della SS 122 “Agrigentina” che dal ponte di Capodarso sul fiume Salso porta alle porte del villaggio Santa Barbara. Questo velocissimo tracciato di gara ha trovato consacrazione definitiva dalla edizione del 1964, che segna la ripresa dopo tre anni di pausa dalla edizione del 1960.
Nel 1964, il vincitore è Noris (Giacomo Moioli) un nordico della Val Seriana che a Caltanissetta guida la sua Porsche 904 GTS, rosso mattone, una delle migliori vetture da corsa di casa Porsche in quel momento, vincitrice alla Targa Florio di quell’anno con il nisseno di adozione Antonio Pucci.
La Casa di Stoccarda in quegli anni riserva molta attenzione alla corsa nissena. Saranno tre le Porsche 906 Carrera presenti nella edizione del 1966. Una sarà condotta da Ignazio Capuano, futuro cognato di Ferdinando Latteri, vincitore a Caltanissetta nel 1968 su una Dino Ferrari 206 Sport.
Il campione siciliano Nino Vaccarella nella edizione del 1972 porta alla vittoria la Abarth-Osella 2000, dopo una aspra battaglia regolamentare contro Mauro Nesti e la sua Chevron B19, risultata sotto peso, dopo diverse modalità di pesatura.
Nel 1977 il percorso, che sino all’anno prima vedeva il traguardo alle porte del rione di Xiboli, viene accorciato e l’arrivo viene posto sullo stradale principale del Villaggio di Terrapelata-Santa Barbara.
Si corre su questo percorso sino al 1988, con record di Mauro Nesti che nel 1987 raggiunge la straordinaria media di 159,882 Km/h.
Nel 1989, con i nuovi regolamenti, la Coppa Nissena si sdoppia in due gare di 5,5 chilometri. Il dominio è ancora di Nesti che vince dal 1986 al 1991, con l’intervallo del 1988 quando la gara va al siciliano Cassiba.
Con il costante progresso tecnologico e le giuste esigenze di sicurezza, le gare in salita soffrono sempre maggiori restrizioni. Diverse competizioni vengono annullate e si perdono per sempre.
La Coppa Nissena, grazie alla continua opera di adeguamento ed attenzione dell’Ente organizzatore, resiste e conserva validità del Campionato Italiano e tracciato caratterizzato da una elevata velocità di percorrenza.
Si entra negli anni Novanta. E’ l’ora del trio formato da Simone Fagioli, Sandro Cinelli e Giovanni Cassiba. Telai e motori oramai appartengono al massimo rango della categoria. Scocche in carbonio e kevlar, leghe speciali ed elettronica sono imprescindibili componenti che animano bolidi dalle affascinanti linee aerodinamiche dettate dagli algoritmi dei computer.
Anche i piloti, nella categoria di vertice, sono assistiti da supporti tecnologici e di sicurezza sempre più simili a quelli previsti per le competizioni di massima titolazione internazionale.
Gli anni duemila vedono l’alternarsi delle sfide per la vittoria fra Simone Fagioli e Cristian Merli. Il primo si rivelerà vincitore per dieci edizioni dal 2002 allo scorso anno.
Le foto che corredano il servizio sono state gentilmente concesse dall’avv, Calogero Ariosto dalla sua collezione privata



















