di Ludovico Falzone
In occasione della festa di S. Agata, il 5 febbraio alle ore 18:30 i siciliani residenti a Roma hanno voluto omaggiare la martire catanese con una messa solenne nella Chiesa di Santa Maria Odigitria al civico 82 di via del Tritone in Roma.
La celebrazione è stata officiata da S. Em. Rev.ma il Cardinale Paolo Romeo, da Mons. Renzo Giuliano, Primicerio dell’Arciconfraternita di Santa Maria Odigitria, e da oltre venti presbiteri siciliani. Un’occasione per ritrovarsi raccolti in preghiera ripercorrendo gli insegnamenti di S. Agata, i cui segni del martirio testimoniano ancora oggi l’atto di fede a cui siamo chiamati per vivere una vita al servizio di Dio – come ha sottolineato Mons. Giuliano nell’introduzione ai Santi Misteri.
S. Agata si inserisce proprio in quella strada, – in greco antico ὁδός da cui Odigitria appellativo di Maria che indica la retta via, – che porta alla luce e alla verità, per percorrere la quale il cristiano fa esperienza del martirio.
Contemporaneamente ai sontuosi e devoti festeggiamenti che affollano le vie del centro storico di Catania, a Roma si innalzano cori e preghiere in una celebrazione molto partecipata, impreziosita dalle voci angeliche della corale che al suon di organo ha accompagnato la Messa.
Particolarmente pregnanti le parole nell’omelia del Cardinale Romeo che, tenendo vivo il ricordo della celebrazione della Messa nella cattedrale di Catania la mattina stessa insieme a S. Em. Rev.ma Cardinal Matteo Maria Zuppi, ha ricordato l’importanza del ruolo delle donne nel culto dei siciliani, i quali vivono la fede accompagnati dall’esempio delle tre sante principali: S. Agata, S. Lucia e S. Rosalia.
All’interno della chiesa, i fedeli hanno potuto ammirare le pregevoli opere del Maestro Tanino Golino, che ha saputo ritrarre le tre Sante siciliane con particolare ingegno utilizzando la pittura ad olio e lamine di fico d’india.
La parola chiave dell’intera celebrazione è stata l’Amore, declinato in tutte le sue forme, ma soprattutto nell’accezione spirituale di un’esperienza terrena chiamata alla santità. Solo attraverso il martirio si può comprendere l’amore per Dio.
Lo stesso sentimento che ha unito i Confratelli siciliani di Santa Maria Odigitria, riunitisi tutti per festeggiare il decano dott. Massimo Minnicino, che dal 1975 si spende per mantenere viva la tradizione e i valori dell’Arciconfraternita. Nel corso della sua lunga storia come confratello, il dott. Minnicino, ex funzionario ENASARCO ora in pensione, ha ricoperto diverse cariche all’interno dell’Arciconfraternita, distinguendosi per il suo spirito di iniziativa e senso di servizio. Al dott. Minnicino, a conclusione della messa, è stata conferita una targa in segno di riconoscimento per i cinquant’anni di operato all’interno dell’Arciconfraternita.
Ludovico Falzone


