Le domande e le proposte dell’opposizione sulla crisi idrica

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Conferenza stampa dei Consiglieri comunali dell’opposizione di Caltanissetta

Le domande che in Consiglio comunale non è stato possibile rivolgere all’Amministrazione sull’emergenza idrica sono state rilanciate dai Consiglieri di opposizione nella conferenza stampa del 14 novembre, in sala Sturzo, botta e risposta rispetto alla conferenza stampa del Sindaco Tesauro e dell’on. Mancuso di venerdì scorso.

Il punto sulla situazione è stato fatto in apertura da Roberto Gambino e da Annalisa Petitto, e articolato negli interventi di Carlo Vagginelli, Felice Dierna, Calogero Palermo e Luigi Bellavia.

Intanto le mozioni approvate dal Consiglio comunale all’unanimità il 1° agosto, che contenevano una serie di indicazioni operative sulla crisi idrica, inspiegabilmente non sono state ancora pubblicate. L’amministrazione si sta limitando a promuovere l’apertura dei pozzi di campo S. Giuliano, che erano stati individuati dall’ATI e da Caltaqua, mentre Siciliacque sta svolgendo dei lavori sulla rete proprio nel momento critico del passaggio dall’Ancipa (che domani 15 novembre definitivamente chiude) al rifornimento dai pozzi, scelta intempestiva, è stato sottolineato, che potrebbero lasciare nuovamente a secco la città e fare saltare la turnazione.

Cinque domande secche al Sindaco sono state rivolte a nome di tutta l’opposizione:

  1. E’ normale che in piena emergenza idrica ci sia di fatto il monopolio privato del rifornimento con le autobotti, che ha portato a raddoppiare il costo, da 70 a 140-150 euro ciascuna?
  2. Come si gestirà l’approvvigionamento ai silos? Prevarrà la legge del più forte, visto che non ci saranno limitazioni né regole? Da dove verrà prelevata l’acqua dei silos? Il costo di questo servizio ricadrà sulle bollette pagate dai cittadini? Come si pensa di calmierare il lievitare delle tariffe?
  3. Come pensa l’Amministrazione di sostenere gli artigiani e i commercianti che senza acqua a sufficienza non possono lavorare e stanno subendo dei danni economici molto gravi?
  4. Che fine hanno fatto le quattro pompe di sollevamento acquistate per far arrivare l’acqua dove la pressione non è sufficiente? Giacciono nei magazzini di Caltaqua?
  5. Che garanzie si danno in merito alla torbidità dell’acqua? Perché non pubblicare sul sito del Comune le certificazioni sanitarie che rassicurerebbero i cittadini?

Rimangono sul tavolo le questioni strutturali di medio e lungo termine, delle quali gli enti responsabili (Regione, Siciliacque e Caltaqua) non parlano più:

  1. Le 22 dighe gestite da Siciliacque quando saranno collaudate, per potere funzionare a pieno carico e fare scorte per le emergenze?
  2. Chi sta predisponendo i progetti esecutivi che permetteranno di spendere i finanziamenti annunciati: per es. i 4.200.000 euro per il rifacimento della rete idrica, che scadono il 31 dicembre e saranno perduti se non si procede all’impegno di spesa che ha bisogno del progetto esecutivo?
  3. Perché non si sblocca il progetto di trivellazione orizzontale ai piedi delle Madonie che permetterebbe di intercettare grandi risorse idriche da canalizzare con pochi km verso il Blufi ed essere messe in rete, attivando l’avandiga e garantendo circa 200 litri al secondo, che risolverebbero il problema per Caltanissetta e S. Cataldo?
  4. La Cabina di regia della Protezione Civile regionale, responsabile per tutti i lavori di sovrambito, esterni alla città, perché continua a scaricare sui Comuni compiti che sono suoi, dai pozzi a queste progettazioni più complesse? Non sono stati dati neppure gli incarichi ai professionisti per queste progettazioni.

Tutte domande puntuali e concrete, che i Consiglieri di opposizione avrebbero voluto discutere nella sede adeguata, il Consiglio comunale, ma per due volte questo è stato impedito – si fa rilevare – dal centro destra che si è sottratto al confronto, salvo poi reagire con polemiche avvelenate dopo l’occupazione dell’Aula consiliare di venerdì scorso.

Non sono mancati gli accenti polemici anche da parte dell’opposizione, che ha rivendicato il merito di avere “fatto accendere i fari sull’emergenza idrica di Caltanissetta” di cui ben poco si parlava al Governo regionale e nazionale (Dierna).

Quanto all’accusa di “populismo” lanciata dal sindaco verso l’opposizione, Annalisa Petitto ha dichiarato di “volersi proclamare populista, se questo significa, come da definizione, voler rappresentare il popolo e i suoi interessi”.

Petitto ha rincarato la dose parlando di un sindaco sotto tutela, “in amministrazione di sostegno” e di un “Sindaco ombra, l’on. Michele Mancuso”, che di fatto esercita il potere amministrativo in città.

Tutti i consiglieri di opposizione hanno stigmatizzato la presenza e soprattutto i toni, decisamente sopra le righe, dell’on. Mancuso in conferenza stampa, esprimendo anche solidarietà alle giornaliste Baiunco e Cimardi, inopportunamente apostrofate (Palermo), e ringraziando i cittadini nisseni per il senso di responsabilità che finora hanno dimostrato con compostezza, pur soffrendo pesantemente per la negazione del diritto fondamentale all’acqua (Vagginelli). “L’acqua non ha colore politico, ma non tutti hanno le stesse responsabilità: c’è chi governa la Regione da decenni e chi no” ha concluso Carlo Vagginelli.

Roberto Gambino, che ha voluto ricordare alcune “perle comunicative” dell’assessore Aiello, (dalle manette ai detrattori all’invito a non leggere i giornali ma soltanto i comunicati ufficiali del Comune, fino alla vicenda dei silos collocati in spregio alle norme urbanistiche e spostati d’imperio su disposizione della Soprintendenza ai Beni Culturali) ha sottolineato come i livelli dignitosi di gestione tecnica delle emergenze siano dovuti all’efficienza dell’Ufficio di Protezione Civile di cui si avvale il Comune, con le professionalità del dott. Bologna e dell’ing. Tomasella, che hanno finora evitato il disastro che una gestione politica assolutamente inadeguata avrebbe potuto provocare.

Riusciranno i nisseni a vedere la luce e a superare l’emergenza idrica ritornando titolari di un diritto di civiltà fondamentale per troppo tempo minacciato e negato?

Dipenderà dal fatto che riescano a prevalere le proposte piuttosto che le polemiche. E questo è responsabilità innanzitutto di chi governa, la Città, la Regione, lo Stato.

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