Giovane negoziante alla moda, negli anni ’70, a Caltanissetta. Artista emergente, negli anni ’80, a Pietrasanta. Maestro d’arte nel mondo. Oggi. Senza tempo.
Chi è stato giovane a Caltanissetta negli anni ’70 del secolo scorso ricorderà delle passeggiate in quel boulevard sicano che è ancora oggi viale della Regione e alla sequela di nuovi negozi alla moda che in quel momento vi andavano sorgendo.
Uno dei più rinomati all’epoca era di proprietà di una nota famiglia di bottegai, nel senso alto del termine, da cui si sono generati alcuni esponenti dalla vena artistica. Uno di essi è stato Girolamo Ciulla nato a Caltanissetta l’8 marzo 1952. Di grande energia innovativa porta in quegli anni gli umori modaioli all’epoca in voga nei grandi centri dell’Isola. Inventa nuove forme di contatto con il pubblico. Celebri le sue vetrine sotto i portici di fronte lo stadio Palmintelli.
E’ un anima vivace ma pacatamente dinamica. E’ un artista nel lavoro e nella vita. Si esprime nella scultura e non solo. Nella sua città natale nel 1970 partecipa alla “VII Rassegna d’Arte Contemporanea” a Palazzo del Carmine. Supera i normali preconcetti locali e registra un discreto successo. Continua a produrre ed esporre. Gira l’Italia.
A metà degli anni ’80 incontra Tiziano Forni, fondatore della omonima Galleria d’arte di Bologna. Ne inizierà una collaborazione proficua. Nel 1987, sotto la guida del gallerista emiliano, presenta le sue opere in rassegne critiche dedicate alla scultura. Espone nelle principali fiere d’arte italiane ed internazionali. A Bologna le sue opere sono ad Arte-Fiera. A Milano espone a Mi-Art-Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea.
Negli stessi anni si cimenta in personali di rilievo. E’ alla Galleria Gian Ferrari sempre a Milano, rassegna curata da Francesco Gallo. A Torino è alla Galleria Davico. Nel 1988 espone alla “Versiliana” di Marina di Pietrasanta. Qui si trasferisce, realizzando un proprio laboratorio, dove sperimenta e produce opere sempre più apprezzate.
Espone alcuni suoi lavori nella rassegna “Arte Segreta” a Bologna ancora in Galleria Forni. La mostra è curata da Vittorio Sgarbi. Sarà uno dei suoi migliori critici. Espone all’estero. Con “Sculture da Carrara, Massa e Pietrasanta” si presenta allo Yorkshire Sculpture Park, West Bretton, nel Regno Unito nel 1988.
Girolamo Ciulla ha ormai conquistato una più che meritata fama internazionale. Innumerevoli le mostre personali e le collettive cui prende parte, per non parlare delle creazioni esibite negli spazi pubblici e nei musei ai quattro angoli del globo. Nel 2000 è di nuovo a Bologna, per “Da Boccioni a Bacon alla contemporaneità”, rassegna curata da Marco Di Capua e ancora da Vittorio Sgarbi. Nel 2003 a Vicenza, presso la Basilica Palladiana, espone in “Mito contemporaneo”.
L’anno dopo ritorna nella sua Sicilia. E’ a Comiso per “Ventidue artisti per Bufalino”. E’ un tourer inarrestabile. Nel 2005 a Roma, all’Accademia di San Luca per “Lo spirito di pietra”. L’anno appresso espone al Palazzo Ducale di Massa per “Fuori del labirinto. Atti e storie del Mediterraneo”.
Tra le sue partecipazioni a rassegne estere, si segnalano quelle al Musée des Beaux-Arts di Bemay, in Normandia nel 1990, al Museum der Skulpturenmodelle di Grenzach-Wylhen nel Baden Wurttenberg, nel 1992. Nel 1998 è a Utrecht, per il Contemporary Art Center di Schalkwyk. E’ al Boulevard des Sculptures nel 2002 di Kijkduin, a L’Aia. A Triptyque, alla mostra allestita nell’Abbaye du Ronceray presso Angers nel 2004, alla Biennale d’Arte Contemporanea di Busan, Corea del Sud nel 2006.
Di rilievo sono i suoi interventi in diversi contesti monumentali come le sculture realizzate per la chiesa di San Pietro a Caltanissetta nel 2002, i Coccodrilli per piazza Castagnola nel 2003. Sua è l’installazione con i Mensoloni, all’epoca stupidamente discussi, per la piazza di Caltanissetta del 2003.
La grande Cerere scolpita per la Pro-Sementi di Bologna nel 2005. Opere monumentali sono presenti nella capitale della Corea del Sud, Seul, ad Assuan in Egitto, a Malindi in Kenia. Nel 2010 partecipa alla Biennale Scultura Internazionale a Racconigi curata da Luciano Caramel e nel 2011 alla Biennale Progetto Scultura a Rimini, curata da Beatrice Buscaroli.
Sempre nel 2011 è invitato alla 54ª Biennale d’Arte di Venezia, Padiglione Italia, Regione Siciliana e tiene la personale “Le misteriose declinazioni del mito” presso la Galleria La Vite di Catania, con testo critico di Luciano Caprile. Del 2012 la prima personale parigina dal titolo “E mythe contemporain””presso la Galleria Agnès Monplaisir, mentre nel 2013 tiene la personale “Girolamo Ciulla – Il mito come disegno della materia” a Palazzo Panichi a Pietrasanta curata da Alessandro Romanini.
Nel 2016, sotto la curatela di Pietro Marani, espone una serie di opere dedicate al mito di Apuleio a Forte dei Marmi, presso Villa Bertelli e tiene la personale “Le ali di San Giorgio” sempre curata da Vittorio Sgarbi, presso Etra Studio a Firenze. Nel 2017 è invitato a “Scultura mosaico. Il colore della scultura”, mostra curata da Laura Gavioli e tenuta al Museo Nazionale di Ravenna.
Tantissime le sue mostre e le sue partecipazioni di grande rilievo. Nell’ottobre del 2021, espone le sue opere, in occasione della mostra “La Permanenza Del Mito” ancora una volta a Caltanissetta, al Palazzo Moncada, a cura di Giuseppe Ingaglio. Il 19 giugno 2022 inaugura la fontana “’Acqua di Afrodite” nella sua Pietrasanta.
Negli anni viene assalito dal morbo che, anche per altre complicanze, lo porterà alla morte. Scriveranno di lui: “Le sue sculture in grado di far rivivere i miti dell’antica Grecia, conosciuti durante l’infanzia trascorsa in Sicilia, e che sempre gli hanno ricordato la terra natale”. È pensiero comune della critica che Ciulla non fosse un mero illustratore del mito. Nelle sue opere, realizzate in travertino o, meno di frequente, in marmo, prendevano vita personaggi delle storie antiche, dalle dee della classicità, a cominciare dalla dea Demetra, che troverà sempre ampio spazio nella sua produzione. Totem, guerrieri che richiamano alla memoria la statuaria pre-romana saranno figure cui l’artista caltanissettese farà costante riferimento. Un’arte mediterranea, elegante, capace di suscitare calma e desiderio, di riallacciare i fili con un passato lontanissimo.
Girolamo Ciulla muore l’8 dicembre 2023 a Pietrasanta. Viene tumulato .nello spazio riservato ai cittadini illustri di quella sua nuova Patria, dove riposano anche Fernando Botero e Igor Mitoraj.
“Non sono le storie che noi conosciamo, ma il sogno di quelle storie che la sua fantasia trasforma in immagini e racconti nuovi”. Questo Vittorio Sgarbi scrive nel 2016 delle opere dello scultore Girolamo Ciulla, in occasione di una mostra da lui curata alla galleria Etra-Studio Tommasi. Scriverà ancora di lui, inricordo, nell’editoriale del 10 dicembre 2023 sul quotidiano “Il Giornale” (Vittorio Sgarbi, Addio all’arcaico Ciulla, pagano ed ora eterno): “Mentre Ciulla era certamente pagano, ma in quella forma, propria delle Matres matutae, in cui l’umanità e la religione si fondono. C’era in lui qualcosa di arcaico e di profondo, più vicino allo stile severo che a quello classico, come se nelle sue sculture rivivesse la memoria delle Kore e di Kouroi arcaici”. E ancora:“Lui vivo, immortale come ha voluto essere. Degli altri si contano le ore; per lui è iniziata l’immortalità.”
P.S.
Con quest’ultimo scritto chiudiamo questa stagione di personaggi illustri nati a Caltanissetta. Abbiamo voluto esplorare il panorama di quanti, nati a Caltanissetta, hanno coltivato interessi e passioni, raggiungendo successi – forse – per alcuni non conseguibili in questo luogo del “piccolo mondo antico” del centro dell’Isola. Trascorsa la pausa estiva, potremo dare corso a una nuova rassegna di personalità con i natali caltanissettesi. Ringraziamo il Direttore de “IlCaffeQuotidiano.online” per l’ospitalità e per averci consentito di parlare di illustri nisseni ai nisseni.
Per l’imminente estate, speriamo che altri nostri scritti – di natura e segno “più vacanziero” – possano accompagnare le villeggiature di quanti vorranno leggerci.
Un grande e sincero grazie per l’attenzione prestata.
Happy holidays.



