Gianni Taibi ha lasciato questo mondo e la sua amatissima città in silenzio, con il suo stile di Gran Cerimoniere della Real Maestranza, alla quale ha dedicato da sempre tutte le sue energie e la sua passione.
Ha interpretato il suo ruolo di rappresentante del mondo del lavoro nella manifestazione più iconica della storia secolare di Caltanissetta, di cui è stato l’anima, con impegno instancabile, pensando in grande, promuovendola a livello internazionale con una serie di progetti che era riuscito a realizzare o ad impostare: il riconoscimento da parte dell’UNESCO di cui aveva lanciato la candidatura e costruito le fasi preliminari, la rete dei collegamenti con le Settimane Sante di altre regioni italiane ed europee che sono stati la base di questo progetto, i gemellaggi con Siviglia e con Popayan, in Colombia, ricostruendo la geografia mondiale dei riti della Settimana Santa, accogliendo la sfida della globalizzazione ripartendo dalle tradizioni, inestimabili e irripetibili.
Non era soltanto passione per la tradizione e devozione profonda da credente, la sua, ma visione di prospettiva, progetto di futuro che vedeva nel patrimonio immateriale della storia e delle tradizioni popolari una risorsa su cui basare un progetto di sviluppo per il territorio che ha amato profondamente e di cui ha interpretato l’anima più produttiva da buon imprenditore qual era.
Imprenditore attento anche alle innovazioni nel suo campo professionale: l’housing sociale, per esempio, l’edilizia a servizio del diritto alla casa delle famiglie e degli anziani, era un suo tema ricorrente, un progetto che avrebbe voluto realizzare anche nella nostra città, per rivitalizzare il centro storico e recuperare il patrimonio urbanistico a servizio dei più fragili.
L’Accademia delle Arti e dei Mestieri è stata un altro suo progetto ambizioso, al quale aveva cominciato a lavorare, per fare del patrimonio di conoscenze degli artigiani nisseni, i protagonisti della Real Maestranza 365 giorni all’anno, la materia prima per lo sviluppo di un know-how di qualità che potrebbe rilanciare l’economia sul piano dell’innovazione, al passo con i tempi.
Caltanissetta perde uno dei suoi figli più appassionatamente innamorati della sua storia e dei suoi valori positivi, di cui era profondamente orgoglioso, e per i quali ha speso generosamente la sua esistenza.
Alla moglie Teresa e ai figli Gianluca e Simone le condoglianze più sentite della nostra redazione.