Un evento per ricordare il M° Nicolò Caruana, musicista, docente, compositore, direttore di cori, al quale la figlia Giovanna, che ne ha ereditato il talento musicale, ha dedicato un libro, “Vivere all’ottava alta”, che sarà presentato venerdì 16 maggio alle 19 nella chiesa di S. Alberto Magno a San Cataldo, con l’intervento di gruppi corali, musicisti e amici, letture “nel segno di una comunità che restituisce a chi ha dato tanto”. Il libro verrà donato alle biblioteche del territorio.
“Vivere all’ottava alta è un’impostazione mentale, un modo di essere e di guardare al presente, al futuro. È essere positivi e propositivi al tempo stesso, non è semplicemente adattarsi duttilmente agli eventi, ma cogliere le potenzialità buone in essi e modificarli, “torcerli” alla propria volontà, trasformandoli in un’opportunità”.
Questo è stato, per la figlia Giovanna, psicoterapeuta, musicista e scrittrice, e per quanti l’hanno conosciuto, il modo di stare al mondo di Nicolò Caruana. Giovanna Caruana ha voluto raccogliere in questo piccolo volume anche alcune sue composizioni musicali per coro polifonico misto, che rischiavano di perdersi nell’oblio, utilizzandole come pretesto per raccontare aneddoti e lasciare una testimonianza di uno stile di vita nella e per la musica, insegnandola, comunicandola e condividendola incessantemente con gli altri.
Il maestro Caruana si era formato culturalmente e musicalmente da giovanissimo con i Padri Mercedari e i Gesuiti a Nemi e a Roma, dove aveva imparato a suonare l’organo e a cantare, sia da solista che in coro.
La conduzione dei cori è stata infatti la passione di tutta la sua vita: per sessant’anni ha fondato e diretto cori parrocchiali a San Cataldo, sua città natale, e poi, trasferitosi in Friuli, continuando a dirigere cori a Staranzano e a Gorizia. Tornato in Sicilia, insegna musica nella scuola primaria e fonda la prima corale non parrocchiale di Caltanissetta, la “Don Milani”, che ancora oggi dopo più di 50 anni continua brillantemente il suo percorso, sempre più prestigioso. Fonderà poi a San Cataldo le corali “Renzo Chinnici” e “Alessandro Scarlatti“.
Proprio l’impegno alla divulgazione musicale, alla educazione del gusto alla bellezza autentica della grande musica, ha caratterizzato la missione culturale del M° Caruana. Un impegno ricco anche di valori sociali: il coro è infatti un prezioso incubatore di democrazia, di armonia costruita sul rispetto e la valorizzazione di tutte le voci, in cui ogni suono ha importanza e svolge una funzione, comunica un significato. Formare le persone a saper cantare insieme, raggiungendo livelli alti di qualità artistica, è stato anche un contributo importante ad una pratica di socializzazione positiva e di costruzione di senso, elementi costitutivi di una società autenticamente democratica che a tutti chiede di far sentire la propria voce e a tutti insegna ad ascoltare le voci altrui e a costruire con esse l’armonia.